El Cardenal Fernando Vérgez Alzaga, Presidente de la Gobernación del Estado de la Ciudad del Vaticano, junto con la Embajadora de España ante la Santa Sede, S.E. María Isabel Celaá Diéguez, inaugurará la exposición “LAS ÁNIMAS DE BERNINI” el martes 19 de noviembre en la Pinacoteca de los Museos Vaticanos.
Un patrimoine inestimable de créativité, de civilisation, d'art, d'histoire et de tradition au service de la foi. Avec une structure d'environ 780 personnes, qui devient un millier si l'on tient compte des collaborateurs et un parcours expositif visité environ par sept millions de personnes en 2023, qui prévoit le même nombre de visiteurs pour 2024. Ce ne sont là que quelques chiffres de la réalité complexe des Musées du Vatican pour lesquels, à la demande de Pie XI, au lendemain des Accords du Latran, fut mis en place une organisation institutionnelle organique et efficace, ouverte au monde avec la réalisation du portail d’entrée dans les Murs du Vatican. C'est ce que souligne Barbara Jatta – nommée Vice-Directrice des Musées du Vatican le 15 juin 2016 et Directrice de la Direction des Musées et des Biens culturels du Gouvernorat de l'État de la Cité du Vatican, le 1er janvier 2017 – dans cet entretien avec www.vaticanstate.va.
Un instrument de liaison efficace entre les Musées du Vatican et les Patrons of the Arts pour une collaboration plus étroite et plus fructueuse. Telle est la mission du Bureau pour les relations avec les Patrons of the Arts in the Vatican Museum (Urpavm), qui place tout son professionnalisme et sa compétence au service de l'art et de la foi. Monseigneur Terence Hogan, coordinateur du Bureau pour les relations avec les Patrons of the Arts in the Vatican Museums, nous en parle dans cette interview.
Un patrimonio inestimable de creatividad, civilización, arte, historia y tradición al servicio de la fe. Con una estructura de alrededor 780 personas, que asciende a mil si consideramos a los colaboradores. Un recorrido expositivo visitado por unos siete millones de personas en el 2023, con la misma previsión para el 2024. Estas son sólo algunas de las cifras de la compleja realidad de los Museos Vaticanos que, por voluntad de Pío XI, tras el Tratado de Letrán, obtuvieron una estructura institucional sólida y eficaz, abierta al mundo a través del portal realizado en los Muros Vaticanos. Así lo destaca Barbara Jatta, quien desde el 15 de junio de 2016 fue Subdirectora de los Museos Vaticanos, y desde el 1 de enero de 2017 es Directora de la Dirección de Museos y Bienes Culturales del Gobernatorato del Estado de la Ciudad del Vaticano, en esta entrevista concedida a www.vaticanstate.va.
Nella ricorrenza internazionale del Giorno della Memoria, celebrata il 27 gennaio di ogni anno in commemorazione delle vittime dell’Olocausto, i Musei Vaticani ricordano l’orrore della Shoah attraverso un’iniziativa espositiva che per il terzo anno consecutivo vede protagonista la Collezione d’Arte Contemporanea, e in particolare una sua opera, individuata per affinità tematica, singolare genesi creativa, forte valenza simbolica e profonda carica emozionale.
Per il 2019, a ricordare il dramma dello sterminio degli ebrei sarà Dachau, il prezioso e delicato disegno eseguito nel 1945 dal pittore e incisore Anton Zoran Mušič proprio durante la sua prigionia nel campo di concentramento tedesco. «Disegnavo tutto il tempo, non appena potevo. – Così descrive l’artista il suo primo approccio al disegno e la sua funzione salvifica – Avevo trovato dei pezzi di carta nell'ufficio degli architetti e mi sono chiuso dentro l'infermeria, la baracca dove si stipavano i malati, durante un'epidemia di tifo. Le SS avevano paura di entrare e quindi ho potuto disegnare liberamente per la prima volta».
L’opera, (sanguigna su cartoncino), è entrata recentemente a far parte delle collezioni vaticane grazie alla generosa donazione di Giovanna e Armando Santus, e sarà eccezionalmente esposta dal 26 gennaio al 2 marzo 2019 lungo il percorso museale dedicato all’arte contemporanea.
Nel tempo di Quaresima e di Pasqua i Musei Vaticani rinnovano il sodalizio con il Museo Diocesano Carlo Maria Martini nell’ambito del tradizionale appuntamento Un Capolavoro per Milano, l’iniziativa – giunta ormai alla sua 16ma edizione – che offre ogni anno ad un vasto pubblico nazionale e internazionale la possibilità di ammirare un’opera d’arte universale.
Dal 20 febbraio all’11 maggio 2024, il Compianto sul Cristo morto di Giovanni Bellini (1438/1440-1516) proveniente dalla Pinacoteca Vaticana sarà il capolavoro che il museo meneghino metterà in mostra quale spunto per una riflessione non solo storico-artistica ma anche spirituale, dando ai visitatori la possibilità di soffermarsi sul tema della Passione di Cristo.
La preziosa tavola, conservata oggi nei Musei del Papa, costituiva in origine la cimasa dell’imponente Pala di Pesaro – realizzata da Bellini fra il 1472 e il 1474 per l’altare maggiore della chiesa di San Francesco a Pesaro e ora ai Musei Civici –, uno dei massimi capolavori della pittura italiana, che segna la maturità del pittore e sigla il suo ruolo di caposcuola della pittura veneziana.
La scena raffigura il momento in cui il corpo di Cristo, poco prima della sepoltura, viene unto con olii e profumi. In uno spazio ristretto e compresso, reso con un taglio fortemente scorciato dal basso verso l’alto che tiene conto dell’altezza a cui la tavola doveva trovarsi, risalta la presenza statuaria dei quattro personaggi, Cristo, Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo e la Maddalena, che tiene fra le sue mani quella di Gesù.
La mostra, come già suggerito nel titolo, si completa con una sezione che presenta le opere di quattro artisti contemporanei in dialogo con il capolavoro belliniano e con i temi, eterni e sempre attuali, suggeriti dall’opera quali la morte, il dolore, la pietà e in particolare il valore della cura.
L’iniziativa espositiva vede la curatela congiunta di Nadia Righi, Direttore del Museo Diocesano Carlo Maria Martini, Fabrizio Biferali, Curatore del Reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI dei Musei Vaticani e Giuseppe Frangi, Presidente dell’Associazione Giovanni Testori.
Fonte: Musei Vaticani
I Musei Vaticani e il Palace Museum di Pechino presenteranno domani martedì 28 maggio la mostra Beauty Unites Us – Chinese Art from the Vatican Museums. L’esposizione, curata da Padre Nicola Mapelli, responsabile del Dipartimento Anima Mundi dei Musei Vaticani e da Wang Yuegong, responsabile del Department of Palace Life and Imperial Ritual, è stata allestita all’interno degli spazi del Palace Museum nella Città Proibita, a Pechino, e rimarrà aperta al pubblico dal 28 maggio al 14 luglio 2019.
L’iniziativa, che vede per la prima volta i Musei del Papa organizzare in Cina una mostra assieme alla più importante istituzione culturale del Paese, rappresenta un gesto concreto dall’alto valore simbolico.
Durante la cerimonia di inaugurazione interverranno Lou Wei, Deputy Director of the Palace Museum e Mons. Paolo Nicolini, Delegato Amministrativo dei Musei Vaticani.
Misure sanitarie straordinarie per la sicurezza di visitatori e personale e nuovi orari di apertura.
A partire dal 1° giugno 2020, dopo quasi tre mesi di chiusura, sarà possibile tornare a visitare i Musei Vaticani in totale sicurezza.
L’attuale situazione di emergenza sanitaria ha imposto come principale presupposto, per poter riaprire, l’obiettivo di contemperare, al massimo grado possibile, le esigenze della sicurezza e della salute con le dinamiche proprie di una visita che non sia, tuttavia, snaturata nella sua essenza.
Pertanto, nello scrupoloso rispetto delle norme di igiene e di distanziamento, tutti coloro che avranno accesso ai Musei saranno sottoposti al controllo della temperatura corporea attraverso apparecchiature termometriche e l’ingresso dei visitatori sarà consentito solo se muniti di mascherina.
Durante l’orario di apertura al pubblico, sarà sempre attivo un presidio di personale medico‐sanitario delle Misericordie di Italia che, assieme alla Direzione di Sanità ed Igiene dello Stato della Città del Vaticano, garantiranno ogni necessaria esigenza.
Altre novità importanti riguardano le modalità di visita, impostate secondo una programmazione straordinaria che potrà in ogni momento essere rivista alla luce dell’evoluzione della situazione di emergenza. Al fine di contingentare al meglio gli ingressi, per accedere ai Musei Vaticani sarà obbligatoria la prenotazione che potrà essere effettuata direttamente dal sito ufficiale www.museivaticani.va . In questo periodo eccezionale non verrà applicato il costo dei diritti di prevendita di 4 Euro.
Anche gli orari di apertura subiranno delle variazioni: dal lunedì al giovedì le Collezioni Pontificie rimarranno aperte dalle ore 10.00 alle ore 20.00, con ultimo ingresso alle ore 18.00 (l’uscita dai settori museali inizia alle ore 19.30); il venerdì e il sabato dalle ore 10.00 alle ore 22.00, con ultimo ingresso alle ore 20.00 (uscita dei settori museali alle ore 21.30). In questi due giorni sarà possibile abbinare alla visita, avvolti dalle tenui luci del tramonto romano, un aperitivo servito nell’affascinante scenario del Cortile della Pigna (prenotazione obbligatoria, soggetta a limitata disponibilità di posti nel rispetto delle normative di sicurezza in tema di ristorazione).
La consueta apertura gratuita dell’ultima domenica del mese resta al momento sospesa.
Si aggiunge, al già ricco ventaglio di proposte di visita, un nuovo tour in open bus, ecologici e panoramici, alla scoperta dei Giardini Vaticani che prevede l’accesso esclusivo e diretto al cuore verde dello Stato della Citta del Vaticano, attraverso un ingresso dedicato e senza necessità di attraversare i Musei. La prenotazione è obbligatoria tramite il sito www.museivaticani.va dove sarà possibile trovare tutti i dettagli della proposta.
Insieme ai Musei Vaticani tornano a concedersi al pubblico anche le Ville Pontificie di Castel Gandolfo. Sino al termine dell’emergenza, si potrà ammirare la residenza estiva del Santo Padre e i suoi meravigliosi giardini esclusivamente il sabato e la domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00, con ultimo ingresso alle ore 17.00 (il primo giorno di riapertura è previsto per sabato 6 giugno 2020). Tutti i visitatori saranno sottoposti al controllo della temperatura e agli ospiti sarà consentito l’ingresso solo se muniti di mascherina. Prenotazione obbligatoria dal sito ufficiale dei Musei Vaticani.
Il Treno delle Ville Pontificie, in partenza ogni sabato dalla Stazione Vaticana, è sospeso.
Città del Vaticano, 23 maggio 2020
Negli spazi berniniani del Braccio di Carlo Magno in Piazza San Pietro, apre al pubblico l’11 dicembre la mostra “I segni del sacro. Le impronte del reale. La grafica del Novecento nella Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani”. L’esposizione, curata da Francesca Boschetti con il coordinamento di Micol Forti – rispettivamente assistente e curatore del Reparto Arte Ottocento e Contemporanea dei Musei Vaticani – presenta per la prima volta una straordinaria selezione di circa 150 opere grafiche, prevalentemente inedite, scelte tra le oltre 4000 opere che compongono l’intera raccolta di stampe, incisioni, disegni e fotografie dei secoli XIX e XX delle collezioni vaticane. Un tesoro nascosto, che per evidenti ragioni conservative viene custodito nella penombra dei cassetti, o esposto a rotazione per brevi periodi, e che in questa circostanza potrà essere avvicinato e ammirato liberamente e gratuitamente dal pubblico fino al 29 febbraio del prossimo anno.
In mostra quindi i capolavori di arte grafica di Edvard Munch, Paul Klee, Otto Dix, Max Ernst, Oskar Kokoschka, Umberto Boccioni, Felice Casorati, Giorgio Morandi, Piero Dorazio, Marc Chagall, Joan Miró, Henri Matisse, talvolta affiancati da disegni, dipinti e sculture degli stessi artisti o di altri autori che con le stampe hanno relazioni iconografiche o cronologiche.
Formatasi a partire dal 1973, parallelamente alla creazione della sezione dedicata al Novecento, la raccolta di grafica del Novecento dei Musei Vaticani è giovane e anomala in quanto non frutto della volontà di un collezionista, ma piuttosto conseguenza naturale e spontanea dell’invito di papa Paolo VI al mondo dell’arte per riallacciare lo storico legame tra Chiesa e cultura contemporanea. Dalla morte di papa Montini in poi l’incremento segue criteri diversi e le acquisizioni sono mirate a colmare lacune nei nuclei storici esistenti, pur mantenendo una continuità con l’idea originaria di dare testimonianza della spiritualità contemporanea.
Un’iniziativa espositiva preziosa e unica che, come sottolinea il Direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta, permette di “gettare luce su un genere artistico forse meno conosciuto, meno scenografico e dirompente rispetto alla pittura e alla scultura. Un’arte intima, ma forse proprio per questo, che arriva in modo più diretto al cuore delle persone, alla loro anima”.
Il catalogo della mostra è edito da Edizioni Musei Vaticani.
Venerdì scorso, ai Musei Vaticani, è stato proprio Papa Francesco il primo visitatore del rinnovato Museo Etnologico, nuovo non solo nella struttura e nell’allestimento ma anche nel nome particolarmente evocativo: “Museo Etnologico Anima Mundi”.
Una speciale inaugurazione quella avvenuta il 18 ottobre alla presenza del Pontefice, dei rappresentanti del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali, ma anche e soprattutto dei numerosi Padri sinodali giunti in Vaticano in occasione del Sinodo per l’Amazzonia.
Non è un caso infatti che sia dedicata proprio all’Amazzonia – con il pregnante e simbolico titolo Mater Amazonia. The deep breath of the world – la prima mostra ospitata in questo nuovo Museo che, dopo due anni di intensi lavori, e seppur ancora in via di rinnovamento, ha ritrovato il suo slancio ideale ed un allestimento finalmente adeguato alla sua specifica missione: custodire – per usare le parole del Curatore, padre Nicola Mapelli – in armoniosa sintesi, le testimonianze dell’arte e della cultura di tutti i popoli del Mondo e, attraverso di queste, il loro spirito, la loro Anima, per l’appunto.
Il Santo Padre, nell’inaugurare lo spazio museale che sarà ufficialmente aperto al pubblico dal 28 ottobre, non ha mancato di sottolineare la vocazione all’accoglienza dei Musei Vaticani, una “casa” viva, abitata e aperta a tutti, con le porte spalancate ai popoli del mondo intero e ha esortato, come già in precedenti occasioni, a coltivare la bellezza e l’arte come antidoto alla cultura del rancore, del razzismo e del nazionalismo.
“Celebrare Francesco al tempo di Francesco. Echi francescani nella Pinacoteca Vaticana a 800 anni dall’impressione delle Stimmate”. È il tema della conferenza che si svolge, giovedì, 24 ottobre, alle ore 16, ai Musei Vaticani. L’appuntamento, che rientra nell’iniziativa Il Giovedì dei Musei, viene trasmesso anche in diretta streaming.
Solidaridad con las poblaciones de Valencia y de toda España afectadas por la Dana
El arte, la cultura y el Jubileo pueden ser ocasiones de solidaridad y apoyo a las poblaciones afectadas por desastres naturales, como las de Valencia, víctimas de la ya conocida Dana. La exposición “Las Almas de Bernini”, inaugurada el martes por la tarde, 19 de noviembre, en los Museos Vaticanos, por el Cardenal Fernando Vérgez Alzaga, Presidente de la Gobernación del Estado de la Ciudad del Vaticano, y por S.E. María Isabel Celaá Diéguez, Embajadora de España ante la Santa Sede, es un reflejo de lo estrechamente entrelazadas que están las relaciones entre las grandes obras de arte y la caridad. En este contexto, el Cardenal Vérgez Alzaga, en su intervención, expresó su más sentido pésame y su oración por las víctimas y por todos aquellos que se han visto afectados por la “desastrosa Dana del 29 de octubre pasado, que devastó la región de Valencia y otras zonas de España, y, la semana pasada, también Málaga y Granada”.
L’arte, la cultura e il Giubileo possono rappresentare occasioni di solidarietà e di sostegno alle popolazioni colpite dai disastri naturali, come quelle di Valencia, vittime della ormai famosa Dana. La mostra “Le anime del Bernini”, che è stata inaugurata, martedì pomeriggio, 19 novembre, ai Musei Vaticani, dal Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, e da S.E. María Isabel Celaá Diéguez, Ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede, è espressione proprio di quanto siano strettamente intessute le relazioni tra capolavori artistici e carità. In questo contesto, il Cardinale Vérgez Alzaga, nel suo intervento, ha espresso la sua più sentita partecipazione e la sua preghiera per le vittime e per quanti sono stati colpiti dalla “disastrosa Dana del 29 ottobre scorso, che ha devastato la regione di Valencia e altre regioni della Spagna e, la settimana scorsa, anche Malaga e Granada”.
Un passo in avanti nel cammino per ottenere energia da fonti rinnovabili, per la riduzione delle emissioni di CO2 e per il rispetto della Casa Comune. È stato compiuto con l’inaugurazione ufficiale della nuova copertura vetrata fotovoltaica del Cortile delle Corazze all’ingresso dei Musei Vaticani. Questo impianto conferma, ancora una volta, la vocazione green dello Stato della Città del Vaticano. La cerimonia di inaugurazione e di benedizione si è svolta, venerdì mattina, 20 dicembre, nella sala conferenze dei Musei Vaticani. Sono intervenuti il Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, la dott.a Barbara Marinali, Presidente del Gruppo Acea, l’ingegner Salvatore Farina, Direttore delle Infrastrutture e Servizi del Governatorato, e l’ingegner Stefano Liotta, del Gruppo Acea. Ha moderato l’incontro, la dott.a Barbara Jatta, Direttore della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali.
L’art, la culture et le Jubilé peuvent être des occasions de solidarité et de soutien aux populations touchées par des catastrophes naturelles, comme celles de Valence, victimes du Dana désormais célèbre. L’exposition « Les âmes du Bernin », inaugurée aux Musées du Vatican dans l’après-midi du mardi 19 novembre par le Cardinal Fernando Vérgez Alzaga, Président du Gouvernorat de l’État de la Cité du Vatican, et S.E. Mme María Isabel Celaá Diéguez, Ambassadrice d’Espagne près le Saint-Siège, exprime à quel point les relations entre les chefs-d’œuvre de l’art et la charité sont étroites. C’est dans ce contexte que le Cardinal Vérgez Alzaga a exprimé, dans son discours, sa profonde sympathie et ses prières pour les victimes et toutes les personnes frappées par le « désastreux Dana du 29 octobre, qui a dévasté la région de Valence et d’autres régions d'Espagne et, la semaine dernière, également Malaga et Grenade ».
Pour sa part, l’Ambassadrice d’Espagne près le Saint-Siège, S.E. Mme María Isabel Celaá Diéguez, a souligné qu’avec cette exposition dans les Musées du Vatican de deux œuvres de jeunesse de Gian Lorenzo Bernini, « Anima beata » et « Anima dannata » – habituellement inaccessibles au public, car elles sont conservées à l’intérieur du Palais d’Espagne à Rome et appartiennent à l’« Opera Pia-Stabilimenti spagnoli in Italia » – l’ambassade d’Espagne souhaite participer au Jubilé 2025. Elle a également annoncé que le produit de la vente du catalogue de l’exposition sera reversé aux habitants de Valence. L’inondation, a ajouté l’Ambassadrice, est « une immense tragédie résultant du changement climatique qui a causé d’énormes pertes humaines et matérielles ».
Dans son intervention, Barbara Jatta, Directrice de la Direction des Musées et des biens culturels, a expliqué que le Bernin « a été le grand metteur en scènedu baroque » et qu’« il ne fait aucun doute que le Vatican ne serait pas le même » sans ses « créations géniales ». C’est pourquoi, a expliqué la Directrice, « ses œuvres présentes au Vatican nous permettent de saisir son universalité et c’est pour cette raison que le Vatican lui a rendu hommage à plusieurs reprises, comme c’est le cas avec l’initiative d’aujourd’hui ». En effet, a-t-elle ajouté, le Bernin au Vatican « peut être défini à travers l’activité qu’il a exercée au cours de plusieurs pontificats et par ses relations personnelles avec plusieurs Papes ».
« La décision d’organiser cette exposition à proximité de l’ouverture de l’Année jubilaire 2025, qui renforce la valeur d’un artiste universel qui a fait des mouvements de l’âme –si incroyablement exprimés dans ces deux petites sculptures – la marque de toute son activité, et qui s’inscrit bien dans les thèmes actuels du Jubilé », est encore plus significative, a également noté Barbara Jatta.
Helena Pérez Gallardo, Professeure à l’Université Complutense de Madrid et commissaire de l’exposition avec Barbara Jatta, a également souligné que celle-ci propose des œuvres qui reflètent la synthèse des liens étroits entre l’Espagne et l’Italie dans le climat de la Contre-Réforme du XVIIe siècle.
L’exposition restera ouverte dans la salle XVII de la Pinacothèque du Vatican jusqu’au 31 janvier 2025.
Nous publions ci-dessous l’intervention du Cardinal Président :
J’adresse un salut cordial l’Ambassadrice d’Espagne près le Saint-Siège, S.E. Mme María Isabel Celaá Diéguez,
à la Directrice des Musées et des Biens culturels, Barbara Jatta,
à Mme Helena Pérez Gallardo, commissaire de l’exposition.
Excellences, Autorités, Distingués invités et vous tous ici présents.
Nous sommes réunis pour inaugurer l’exposition « Les âmes du Bernin ». Celle-ci est essentiellement un signe de la collaboration fructueuse entre les Musées du Vatican et l’Ambassade d’Espagne près le Saint-Siège.
C’est pourquoi je suis très reconnaissant à l’Ambassadrice pour l’aimable prêt des deux bustes, œuvres du Bernin, qui sont exposés ici aujourd’hui. Le Gouvernorat de l’État de la Cité du Vatican est très heureux de pouvoir collaborer avec l’Espagne, en particulier dans le contexte du Jubilé.
Cette initiative a été souhaitée et soutenue par l’ambassade d’Espagne près le Saint-Siège et je l’ai également encouragée avec enthousiasme. Comme vous le savez, je suis d’origine espagnole. Je suis né à Salamanque, en Espagne, ce qui me permet de saisir l’occasion qui m’est offerte aujourd’hui d’exprimer ma profonde proximité et ma prière incessante pour les victimes et toutes les personnes touchées par le désastreux Dana du 29 octobre, qui a dévasté la région de Valence et d’autres régions d’Espagne et, la semaine dernière, également Malaga et Grenade.
J’ai toujours sous les yeux les images de ces terribles inondations. J’ai été impressionné de voir des personnes couvertes de boue au milieu de rues pleines d’objets et de débris. J’ai également été impressionné par la solidarité des gens qui ont immédiatement commencé à aider leurs voisins, en essayant d’enlever la boue et de libérer les maisons de l’eau. Je transmets donc à S.E. Mme l’Ambassadrice ma sympathie pour toute la population qui a souffert, en particulier pour ceux qui ont tout perdu.
Ce souvenir est aussi l’occasion de montrer comment l’art peut nous rapprocher de la foi et être un instrument de salut. Je fais référence aux images déchirantes du « Cristo yacente » dans la paroisse de Saint-Georges à Paiporta, un endroit considéré comme la zone zéro du Dana. Le Visage du Christ était entièrement recouvert de boue, comme s’il s’identifiait aux centaines de morts et de blessés de cette grande tragédie. Il exprimait la participation du Christ aux souffrances de l’humanité éprouvée à ce moment-là. Voilà comment un objet d’art transmet le grand message de la foi.
Il en va de même pour les chefs-d’œuvre du Bernin que les visiteurs peuvent admirer à partir d’aujourd'hui. Les deux âmes, « l’âme bienheureuse » et « l’âme damnée » s’opposent pour exprimer, d’une part, le bonheur d’une âme en paix avec Dieu et avec elle-même, et d’autre part, le désespoir de ceux qui n’ont pas su accepter l’espérance que le Christ offre à chacun.
Giovan Lorenzo Bernini a travaillé dans l’un des siècles les plus riches de projets et d’entreprises : le XVIIe siècle. Ce grand Maître a eu le privilège d’avoir une relation professionnelle et artistique avec huit Papes, et avec certains d’entre eux il a établi une relation très étroite de confiance et d’amitié.
La Cité du Vatican se caractérise également par les œuvres étonnantes qu’il a réalisées : le Baldaquin de la basilique pétrinienne, la Chaire de Saint-Pierre, les monuments funéraires d’Urbain VIII et d’Alexandre VII, la splendide Scala Regia, la célèbre place Saint-Pierre avec sa colonnade en forme d’accolade, la statue de Constantin, le drapé de la Salle Ducale, mais aussi le corpus de ses dessins et documents conservés à la Bibliothèque apostolique vaticane, les esquisses et modèles de ses sculptures aujourd’hui conservés aux Musées du Vatican et bien d’autres choses encore. L’État du Vatican doit beaucoup aux créations géniales du Bernin.
C’est pourquoi la proposition de S.E. Mme Isabel Celaá Diéguez, Ambassadrice d’Espagne près le Saint-Siège, d’exposer dans les Musées du Vatican les Âmes du Bernin, œuvres généralement inaccessibles au public et qui témoignent de son étonnante capacité technique et artistique dès sa jeunesse, a été accueillie avec enthousiasme et avec le désir de la partager avec les nombreux visiteurs qui fréquentent les Musées du Pape.
Avec cette exposition consacrée aux « Âmes du Bernin », l’ambassade d’Espagne près le Saint-Siège souhaite apporter sa contribution au Jubilé 2025, en mettant à la disposition du public deux œuvres qui, autrement, ne seraient pas facilement visibles. Cette exposition est donc l’occasion de renforcer les relations séculaires d’amitié et de coopération entre l’Espagne et le Saint-Siège.
Le Palais d’Espagne est en effet l’un des bâtiments les plus emblématiques du centre historique de Rome. La représentation diplomatique espagnole est considérée comme la plus ancienne mission permanente au monde. Elle y fut établie en 1622 pour représenter l’Espagne auprès du Saint-Siège. C’est pourquoi ce le palais est la principale expression de la forte présence espagnole dans la Ville éternelle au fil des siècles.
Depuis le début du XVIIe siècle, l’ambassade est un centre d’activités culturelles qui accueille des concerts, des pièces de théâtre et des visiteurs de marque. Au fil du temps, un patrimoine incalculable s’est accumulé, dont les deux œuvres sculptées par le Bernin en 1619, que l’on peut qualifier de « joyaux ». Des œuvres d’art qui contiennent un message pour l’humanité.
Je tiens à exprimer mes félicitations et ma gratitude à l’Ambassadrice d’Espagne, S.E. María Isabel Celaá Diéguez, et aux organisateurs de l’exposition dans les Musées du Vatican pour cette initiative qui contribue à faire connaître les richesses de la culture de cette ville de Rome et du Vatican.
Que la Vierge du Pilar protège toute l’Espagne et assiste maternellement tous ceux qui l’invoquent comme patronne de l’« Hispanidad ».
Je vous remercie.
Art, culture and the Jubilee can be opportunities for solidarity and support to people affected by natural disasters, like the DANA storm system that struck Valencia. The exhibition titled, “Bernini’s Souls”, which was inaugurated on Tuesday afternoon, 19 November, at the Vatican Museums, by Cardinal Fernando Vérgez Alzaga, President of the Governorate of Vatican City State, and by H.E. Ms. Maria María Isabel Celaá Diéguez, Ambassador of Spain to the Holy See, is an expression of the close relationship between artistic masterpieces and charity. In his address, Cardinal Vérgez Alzaga expressed his sympathy to those affected by the “disastrous DANA storm system of 29 October, which devasted the Region of Valencia and other regions in Spain, last week, including Malaga and Granada”, and ensured his prayers for the victims.
È stata conclusa a tempo di record, alla vigilia del Giubileo, la nuova copertura vetrata fotovoltaica del Cortile delle Corazze all’ingresso dei Musei Vaticani. Produrrà energia elettrica da fonte rinnovabile.
Un espléndido tapiz de Rafael Sanzio, “La Lapidación de San Esteban”, será expuesto en la Sala de los Papas, mientras que la pintura de Domenico Bigordi, conocido como Ghirlandaio, “Adoración del Niño”, junto con otras cuatro Natividades de Maestros del Quattrocento, se exhibirán en la planta inferior del Palacio Pontificio de Castel Gandolfo.
Prosegue e si rafforza la proficua collaborazione avviata già nel 2018 tra i Musei del Papa e il museo statale perugino, nel solco di una concertata valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.
All’indomani della realizzazione in partenariato della mostra itinerante, nelle due rispettive sedi museali, dedicata alla straordinaria “ricomposizione” della Pala dei Decemviri del Perugino – e che ha visto ricongiunti, dopo due secoli, la tavola pittorica (di proprietà vaticana) con la sua cornice e la sua cimasa originarie (di proprietà della Galleria Nazionale dell’Umbria) – le due istituzioni culturali tornano a sedersi allo steso tavolo per sottoscrivere un importante accordo di cooperazione che prevede non solo la significativa concessione ai Musei Vaticani del prestito a lungo termine della cornice della Pala, ma altresì una più ampia condivisione di futuri progetti espositivi e di ricerca che impegneranno i due musei in ulteriori scambi e prestiti di opere appartenenti alle proprie collezioni.
Fonte: Musei Vaticani
Torna l’apertura straordinaria e gratuita dei Musei Vaticani nell’ultima domenica del mese. E insieme a questa consuetudine è riconfermata anche la possibilità di prenotare ad una tariffa vantaggiosa (con ingresso agevolato) una visita guidata ufficiale, per singoli o gruppi, ai Musei e alla Cappella Sistina.
Grazie a questa iniziativa - prenotabile online in base alla effettiva disponibilità di posti e di lingue - la speciale domenica ad ingresso libero diventerà ancora più speciale, andando incontro alle richieste di un pubblico di visitatori sempre più attento, consapevole e curioso.
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