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  • Unveiling of a stamp to commemorate the 40th anniversary of the signing of the Treaty of Peace and Friendship between Argentina and Chile

    A dispute resolved with the mediation of the Holy See

    The Governorate of Vatican City State has issued a stamp to commemorate the narrow escape of a conflict between Argentina and Chile over the sovereignty of islands in the southernmost tip of South America, which was resolved thanks to the mediation of the Holy See.

    The stamp recalls the signing of the Treaty of Peace and Friendship between Argentina and Chile, on 29 November 1984, in Vatican City, and pays homage to the unforgettable masterpiece in diplomacy achieved by Cardinal Antonio Samorè, personal envoy of John Paul II to the mediation.

  • Vaccini per tutti e più sicurezza per sconfiggere il covid-19

    Il direttore della Farmacia fa il punto sulle misure adottate in Vaticano per la pandemia.

    È stata una catena di collaborazione e di professionalità tra le varie realtà del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano: individuare, comprare, conservare e distribuire i vaccini anti covid-19. Gli ingranaggi del meccanismo si sono messi in moto grazie all’ordine di acquisto della Farmacia vaticana, che nei giorni scorsi ha consentito di dare inizio alla campagna di vaccinazione dei dipendenti. E che da ieri, mercoledì 20 gennaio, ha dato la possibilità di somministrare la prima dose anche ad alcune persone bisognose ospiti di strutture della Santa Sede, come sottolinea con soddisfazione il direttore, fra Thomas Binish Mulackal. In questa intervista a «L’Osservatore Romano» il religioso dei Fatebenefratelli parla anche di altre misure di sicurezza adottate per regolare gli accessi alla Farmacia: tra queste, la possibilità di accedere al servizio “elimina code” anche dalla nuova sezione del sito internet www.farmaciavaticana.va. 

    È in pieno svolgimento la campagna vaccinale anti covid-19. Quale ruolo vi ha svolto la Farmacia?

    Come tutte le Direzioni coinvolte, la Farmacia ha svolto un ruolo importante, essendo in contatto con la ditta distributrice e occupandosi dall’ordine fino alla consegna all’interno dello Stato. Le quantità acquistate sono quelle indicate dalla Direzione di sanità ed igiene al fine di garantire la somministrazione a tutti gli assistiti dello Stato. Con l’ordine effettuato è stato possibile anche somministrare il siero anti covid-19 ad alcuni bisognosi ospiti di strutture della Santa Sede.

    Quali compiti logistici sono stati affidati alla Farmacia per i vaccini?

    In merito alla logistica, la Farmacia si è occupata inizialmente dell’ordine del freezer per la conservazione a -80° del vaccino. Successivamente ha seguito passo passo l’arrivo delle dosi, dalla partenza fino alla consegna all’interno dello Stato. Ha terminato il suo lavoro nel momento in cui alcuni magazzinieri, precedentemente formati al trattamento di questi prodotti tanto delicati, hanno posizionato i vaccini arrivati all’interno del freezer per la conservazione e li hanno lasciati così alla gestione della Direzione di sanità ed igiene.

    Sempre in chiave anti-contagio, è stato attivato il nuovo servizio per verificare online le persone in attesa nei locali adibiti alla vendita dei farmaci. Può spiegarci come funziona?

    In seguito alla realizzazione del primo sito ufficiale della Farmacia Vaticana, si è pensato di offrire un maggior numero di servizi ai nostri clienti. Tra questi anche la possibilità di verificare l’affluenza in tempo reale all’interno del punto vendita. Collegandosi al sito www.farmaciavaticana.va, nella pagina iniziale  è raffigurato lo stesso  tabellone del sistema “elimina code” presente in Farmacia, con il riepilogo delle persone in attesa per ogni tipologia di acquisto e l’indicazione dell’ultimo numero servito.

    Nel sito internet della Farmacia vi sono anche altre voci nuove, come la «ricerca sospeso». Può illustrarla?

    Un’altra novità utile introdotta nel sito internet è stata l’aggiunta del servizio di ricerca dei prodotti prenotati al banco. Sempre nella homepage, in alto a destra compare un banner con la scritta «Ricerca sospeso». Cliccandolo il cliente viene reindirizzato in una schermata dove, inserendo le credenziali di accesso presenti sullo scontrino rilasciato dal farmacista al momento della prenotazione, è possibile verificare la presenza in farmacia del prodotto anticipatamente ordinato. Spesso non si conoscono i tempi certi dell’arrivo, pertanto tale novità permette al cliente di recarsi in Farmacia per il ritiro solo quando il farmaco è effettivamente disponibile.

    Quanto tempo occorre in media per ricevere un medicinale proveniente dall’estero ordinato sul sito internet?

    Dall’arrivo della richiesta da parte del cliente, per la consegna di un prodotto estero in genere trascorrono dalle 48 alle 72 ore per quelli disponibili in magazzino. Queste tempistiche possono subire delle leggere variazioni nel caso si tratti di un prodotto non disponibile immediatamente e quindi da ordinare.

  • Vatican Delegation at the ITU Global Standard Symposium (GSS-24)

    Human development requires the ethical use of technology

    Integral human development “calls forth an ethically responsible use of technology”.  If this is true for relatively simple technologies, “it is even more necessary in relation to the use of artificial intelligence, which, in the words of Pope Francis, ‘represents a true cognitive-industrial revolution’”, Sr. Raffaella Petrini, Secretary General of the Governorate, highlighted in her address at the ITU Global Standard Symposium (GSS-24). Sr. Petrini, who heads the Vatican Delegation, was speaking to the High Level Segment on the theme “ Catalyzing Change: Industry & Ministerial Leaders Crafting the Future of Innovation”. The global conference took place on 14 October in New Delhi, India, ahead of the World Telecommunication Standardization Assembly (WTSA-24) which will be held from 15-20 October.

  • Vatican Delegation participates in the closing ceremony of WTSA-24 in New Delhi

    Applying ethics to Artificial Intelligence

    The World Telecommunication Standardization Assembly (WTSA-24) has concluded, with a record number of attendance: 3,700 delegates from 160 countries. The last session took place in India’s capital city, New Delhi, on Thursday, 24 October, and was attended by a Vatican Delegation, led by Sr. Raffaella Petrini, Secretary General of the Governorate of Vatican City State. Members of the Vatican Delegation included, Mr. Antonino Intersimone and Mr. Salimbeni, respectively, Director and Deputy Director of the Governorate’s Directorate of Telecommunications and Information Systems, and Mr. Sergio Salvatori, technical official of the Technological Direction of the Dicastery for Communication.

  • Vatican Museums' opens new exhibition, "The Mantegna of Pompeii - A rediscovered Masterpiece"

    A painting by Mantegna, expression of faith and art

    The following were among the first visitors to the Vatican Museums' new exhibition entitled, “The Mantegna of Pompei”, which opened to the public on Thursday, 20 March: Sr. Raffaella Petrini, President of the Governorate of Vatican City State, accompanied by Secretaries General, Archbishop Emilio Nappa and Mr. Giuseppe Puglisi-Alibrandi, Monsignor Tommaso Caputo, Archbishop Prelate of Pompeii and Pontifical Delegate of the Shrine of Our Lady of the Rosary of Pompeii, Angelo Scelzo, former Deputy Director of the Press office of the Holy See and Director of Il Rosario e la Nuova Pompei, Ms. Barbara Jatta, Director of Museums and Cultural Heritage, and Ms. Alfonsina Russo, Director of the Archaeological Park of the Colosseum.

  • Vatican Post Office’s joint issue to celebrate the 160th anniversary of the foundation of the Italian Red Cross

    Torches lit in solidarity

    One hundred and sixty years since the foundation of the Italian Red Cross in Milan on 15 June 1864, four States will jointly issue a commemorative stamp: the Postal Administrations of Vatican City State, Italy, San Marino and the Sovereign Military Order of Malta.

  • Vaticano verde

    Lo Stato della Città del Vaticano ha compiuto una scelta ambientale che è irreversibile e che lo proietta tra le prime entità del mondo a raggiungere livelli record in materia di risparmio e di sostenibilità. Applicando i principi enunciati nell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, ha promosso, tra l’altro, l’utilizzo di veicoli elettrici al posto di quelli a combustione e ha convertito i trasformatori in modo da renderli più produttivi e meno inquinanti. Ne parla l’ingegnere Roberto Mignucci, capo ufficio Laboratori e Impianti del Governatorato, in questa intervista a «L’Osservatore Romano».

    In che modo la «Laudato si’» ispira le vostre scelte?

    La vocazione del Governatorato al rispetto del creato è antica quanto lo Stato della Città del Vaticano. Già nel 1929, alla sua fondazione, esisteva un impianto di teleriscaldamentro ben ottimizzato che per l’epoca era qualcosa di straordinario. Pochi conoscono queste cose, perché non è mai stata fatta opera di divulgazione su questo tema, ma il rispetto per la Casa comune ha sempre contraddistinto l’agire delle autorità dello Stato. C’erano macchinari all’avanguardia, come la stazione radio di Guglielmo Marconi nei Giardini vaticani.  La sensibilità verso l’ambiente ebbe nuovo slancio con l’enciclica del 1987 Sollicitudo rei socialis, nella quale tra i segnali positivi del presente, Giovanni Paolo ii annoverava «la maggior consapevolezza dei limiti delle risorse disponibili, la necessità di rispettarne l’integrità e i ritmi della natura e di tenerne conto nella programmazione dello sviluppo». Anche con l’enciclica di Benedetto xvi Caritas in veritate del 2009, il tema dello sviluppo collegato anche ai doveri che nascono dal rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale è stato motivo di ispirazione per un maggior impegno ecologico. Quindi già prima dell’enciclica di Papa Francesco, il Governatorato si era attivato su questa tema.

    Come vengono applicati ora i suoi principi nel settore di cui lei è responsabile?

    Cerchiamo di rispettare al massimo l’ambiente utilizzando materiali compatibili, eliminando le sostanze tossiche, cercando di risparmiare energia il più possibile e, soprattutto, di non sprecarla. Ci sono poi iniziative collaterali come la dotazione di doppi vetri e di serramenti a basso consumo energetico, gli schermi solari che non permettono l’introduzione del carico termico all’interno dell’ambiente, risparmiando sull’energia frigorifera, la realizzazione della illuminazione al led che permette sensibili risparmi di energia elettrica, l’adozione di macchine frigorifere e termiche ad alta efficienza. L’attenzione è puntuale, rendendo concrete le indicazioni del Papa.

    Cosa vi ha spinto a installare le colonnine per la ricarica delle auto elettriche e come funzionano?

    Nell’ottica di ottimizzazione, il vettore automobile ha un peso rilevante nella moderna società, non tanto in Vaticano, data la sua ridotta estensione, quanto all’esterno. Lo smog, prodotto dal traffico cittadino, lo subiamo anche noi dello Stato della Città del Vaticano, e nonostante i nostri risultati si notino poco, intendiamo dare un segno che è di grande importanza per tutti.  Le colonnine elettriche nascono dalla nostra particolare esigenza di trasformare la flotta di automezzi, attualmente con motore termico, in automezzi elettrici; per questa ragione, progressivamente, l’intera flotta non utilizzerà più l’energia termica.  La Direzione delle infrastrutture e servizi con gli automezzi in dotazione ha una percorrenza media di circa 6.000 chilometri all’anno; pertanto per noi è conveniente usare l’energia elettrica.  Inizieremo a breve collaborazioni con produttori automobilistici in grado di fornire in prova mezzi elettrici. Un’autovettura con motore termico non ha ragione di essere per quei chilometraggi, ma finora si è adottato quello che il mercato ha fornito, non avendo alternative valide. Le auto elettriche hanno il vantaggio di non avere emissioni di prodotti incombusti, di avere impatto acustico molto limitato e sono adatte ai pochi chilometri che percorriamo nel piccolo Stato.  A oggi, l’autonomia di un’auto elettrica è ottimale per andare fino a Santa Maria di Galeria o a Castel Gandolfo.  Il progetto prevede di installare colonnine nei vari siti come quelli già citati, Santa Maria Maggiore, San Giovanni, San Paolo fuori le Mura, e in tutte le sedi che ne facciano richiesta. Per ora l’accesso è riservato solo alle auto istituzionali, il privato non può usufruirne. Stiamo collaudando la rete e stiamo mettendo a punto il servizio in modo da estenderlo a tutte le aree indicate, così che l’energia elettrica potrà essere prelevata dalle colonnine installate. Attualmente il software per l’erogazione dell’energia è in via di sviluppo.

    Nell’ottica del rispetto del creato, come state cercando di limitare le emissioni dei cosiddetti gas serra?

    Con l’adesione dello Stato della Città del Vaticano al trattato di Kigali, la Direzione delle infrastrutture e servizi ha aggiornato la lista dei gas tecnici utilizzati nello Stato. Lo scopo dell’aggiornamento dello studio è quello di ridurre i cosiddetti “gas serra”.  Alcuni di questi gas, fortemente lesivi dello strato di ozono, saranno posti fuori uso dal 2025; se ne prevede la sostituzione con altri meno dannosi che però creano ulteriori problemi. Occorre osservare che al momento l’industria non è completamente preparata a questa emergenza e propone dei prodotti che solo momentaneamente possono ridurre l’effetto serra, ma non costituiscono la soluzione ottimale. Al momento i gas alternativi ecologici sono infiammabili, è questo rappresenta un forte limite di utilizzo. Non tutte le soluzioni, quindi, sono praticabili. Ci sono alcuni gas che non si infiammano, ma sono asfissianti. Per esempio l’ammoniaca e l’anidride carbonica (Co2) si usavano ai primi del Novecento negli ambienti industriali di grossa taglia, poi sono stati abbandonati perché pericolosi a favore dei gas florurati. L’ammoniaca è fortemente irritante e tossica, il Co2 in ambienti confinati è asfissiante.  Nell’Aula Paolo vi i nuovi gruppi frigoriferi funzionano con l’R134A. In futuro si potrà operare il cambio di gas a favore di uno più ecologico e quindi operare un miglioramento.  

    I trasformatori elettrici che producono un elevato calore sono fonte di inquinamento e di dispersione di energia. Come pensate di risolvere il problema?

    Tutta la rete elettrica di distribuzione in media tensione dello Stato della Città del Vaticano è dotata di trasformatori a basse perdite e alto rendimento di trasformazione, a stato solido (in resina), così da operare una ottimizzazione energetica della rete elettrica a 20 kv. Al momento questa tecnologia rappresenta il massimo presente sul mercato. I trasformatori servono a convertire l’energia dai 20 kv ai 400 v che usiamo normalmente negli impianti domestici. In questa fase si verificano due perdite: una al rame e una al ferro. Naturalmente, i trasformatori riscaldano: questo è un fenomeno fisico che non possiamo né prevenire né limitare. Abbiamo ridotto le perdite di trasformazione — e quindi anche in parte il calore emesso — molto significative con i vecchi trasformatori, mentre con i nuovi impianti si riesce a risparmiare circa il 20 per cento di energia.  Gli attuali trasformatori che non hanno più olio, sono a secco, e quindi non causano più inquinamento chimico in caso di rottura. Hanno rese molto più elevate, con conseguente risparmio sulla trasformazione di energia. In ausilio la rete è dotata di gruppi elettrogeni e a regime saremmo in grado di autoprodurre energia, in caso di emergenza.   

    I pannelli solari sull’Aula Paolo vi e il solarcooling sul tetto della mensa di servizio possono essere applicati anche ad altre strutture presenti in Vaticano?

    I pannelli fotovoltaici sulla copertura dell’Aula Paolo vi sono stati istallati nel 2008.  Purtroppo, in Vaticano manca lo spazio, è difficile integrare pannelli solari sopra edifici storici di pregio. L’energia prodotta nell’Aula viene interamente riversata sulla rete interna vaticana. La sala Nervi con questi pannelli si autosostiene nel corso delle manifestazioni che si tengono al suo interno. Il consumo di tutta la settimana, che è ridotto, si incrementa durante le udienze con il Papa.

    Fonte: L’Osservatore Romano n. 260 dell’11 novembre 2020  -  Pagina 8 - di Nicola Gori

  • Vaticano verde

    C’è un’anima bio nei Giardini vaticani: sul territorio compreso all’interno delle mura, ben quindici ettari sono ricoperti di verde, per la cui cura si è scelto di abbracciare completamente la vocazione “green” che rispetta l’ambiente. Il progetto Giardini-bio ha come obiettivo l’eliminazione totale degli anticrittogramici industriali, dei prodotti chimici per combattere i parassiti e le malattie delle piante e l’utilizzo esclusivo di concimi organici senza l’uso di sostanze non naturali. Lo spiega Rafael Tornini, responsabile del Servizio giardini e ambiente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

    Il progetto è nato nel 2017 e si è ispirato ai principi enunciati nell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’. Da allora a oggi l’adozione del bio per i Giardini vaticani ha raggiunto il 96 per cento sul totale delle sostanze impiegate. Si iniziò già nel 2015 a eliminare completamente il glifosato come agente diserbante, passando all’uso dell’acido pelargonico, che si trova in natura nelle piante Pelargonium della famiglia delle geraniacee. Esso viene irrorato sui vialetti imbrecciati del territorio vaticano solo due volte l’anno per ridurre l’impatto ambientale. Il resto lo fanno gli addetti del servizio, estirpando a mano le erbacce che rispuntano qua e là.

    Un altro esempio si è avuto nella scelta di inserire gradualmente prodotti bio contro il Punterolo rosso, sulle 66 palme esistenti nei Giardini vaticani. Su quindici di esse infatti è stato usato il fungo antagonista Beauveria bassiana, in grado di attaccare gli adulti del Punteruolo sviluppandosi all’interno e all’esterno del loro corpo senza avvelenare l’ambiente e la pianta.

    «Il principio che ispira il progetto — spiega Tornini — è quello di rinforzare le difese della flora piuttosto che agire in primo luogo sui suoi nemici. Quando il verde è sano è capace di tenere alla larga i parassiti, attraverso una migliore concimazione, un’ottimale potatura e un’attenta riforestazione». Non si tratta, dunque, di creare un ambiente asettico, ma di avere un’attenzione particolare al rispetto della biodiversità, «cercando anche di inserire nella lotta ai parassiti — continua il responsabile del Servizio giardini e ambiente — gli insetti antagonisti che ne sono i predatori, come le coccinelle che si nutrono di afidi».

    Inoltre occorre mettere a dimora piante come il Tarassaco o piante aromatiche che attraggono gli insetti predatori. La lotta contro le zanzare, lotta senza fine a questi fastidiosi insetti, assicura Tornini «non vengono più usati i pesticidi chimici, ma prodotti naturali. Senza dimenticare che sono state installate in tutto il perimetro dei Giardini delle casette per pipistrelli, in modo che con il soggiorno di questi mammiferi, molto voraci di insetti, si riesca a contenere la popolazione delle zanzare».

    Rientra nell’ottica della creazione di un ambiente sano per il mondo vegetale, anche l’ottimizzazione degli spazi e il reintegro della flora che nel corso degli anni è stata abbattuta o è sparita. «L’attuale conformazione dei Giardini vaticani risale alla creazione dello Stato nel 1929 — ricorda il responsabile —. Durante il tempo, per motivi di varia natura, essi sono stati oggetto di taglio alberi senza che si provvedesse a una sistematica reimplantazione. Sono rimaste così circa 300 ceppaie sul terreno che negli ultimi due anni sono state estratte». Al loro posto sono stati ripiantati 220 nuovi alberi — querce, cipressi, cedri, tigli, tipici della macchia mediterranea — a cui ne seguiranno altri 100 il prossimo anno. In particolare, per evitare la scomparsa dei pini domestici si è provveduto a un’accurata potatura di mantenimento e dove era necessario a un consolidamento dinamico. Lo stesso si è fatto con le siepi di bosso. Sono state sostituite ben 500 piante malate o vecchie e il prossimo anno si prevede di cambiarne ancora un migliaio. Anche il roseto ha subito una bonifica. Sono state comprate 60 piante di rose a cespuglio e ad alberello per rimpiazzare i vuoti che il tempo ha provocato. Anche i 60 esemplari di ulivo sono stati sottoposti a taglio e risistemazione. «Nonostante la potatura venga effettuata non per produzione di olive — commenta Tornini —, due anni fa per esempio si è riusciti ad avere ben 5 litri di olio. Forse il primo ricavato sul colle Vaticano ai tempi moderni». Nella zona dell’uliveto, che si trova dietro la Grotta di Lourdes, sono stati collocati anche dei grandi vasi in terracotta: essi permettono di ripercorrere la storia dello Stato attraverso gli stemmi pontifici sovraimpressi. Infatti sono vasi — che ospitano azalee, coronille, buddlejia e ortensie — prodotti nel corso degli ultimi decenni, a cominciare dai tempi di Pio XII fino a Papa Francesco.

    Una punta di diamante del progetto Giardini-bio è sicuramente il nuovo impianto di irrigazione, che prevede un risparmio a regime nel 2020 di circa il 60 per cento di acqua rispetto a quanto avveniva fino al dicembre 2018. All’impianto esistente — risalente al 1932-1933 — nel corso degli anni sono state eseguite modifiche provvisorie che, come spesso accade, sono diventate definitive. I vecchi concetti di irrigazione, oltre che l’usura e i danni alle condutture, provocavano un grande consumo idrico. Si è provveduto, perciò, alla sostituzione e alla nuova installazione di condutture più resistenti e in linea con i principi di risparmio. Sono stati installati temporizzati automatici che possono essere telecomandati da remoto grazie a un server collocato nella sede del Servizio giardini e ambiente, consentendo così anche di sfruttare la possibilità di archiviare i dati sul cloud.

    Grazie al nuovo sistema automatico e alla messa in opera dell’irrigazione goccia a goccia per i 12 chilometri di siepi di bosso e di evonimus, si ha un enorme risparmio sul consumo di acqua e la possibilità di gestire tutto senza dover attendere la presenza di un operatore sul luogo. In questo modo, le risorse idriche che arrivano dall’acquedotto Paolo verranno gestite in maniera efficace. In passato, spesso, infatti, quando non si avevano le conoscenze attuali in agronomia, si tendeva a innaffiare in modo eccessivo le piante, indebolendole, provocando un danno e spesso la loro morte.

    Grazie al progetto bio i Giardini vaticani diventano così un micro cuore verde al centro dell’Urbe, dove vivono in armonia ed equilibrio flora e fauna, anche se quest’ultima è meno rappresentata, essendo formata allo stato libero da poche tartarughe, qualche volpe, gatti, pappagalli, gabbiani, piccioni e pipistrelli.

    Fonte: di Nicola Gori - L’Osservatore Romano n.170 del 27 luglio 2019 - pagina 08

  • Visita del Capitolo del Northwest dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums

    Arte, bellezza, storia e fede sostengono la speranza

    “Su questa collina vaticana ricordiamo quei grandi uomini, donne e bambini che hanno dato la loro vita nella fede in Gesù, il Figlio di Dio”. Così, Monsignor Terence Hogan, Coordinatore dell'Ufficio Rapporti con i Patrons of the Arts in the Vatican Museums, nell’omelia durante la celebrazione eucaristica, mercoledì pomeriggio, 29 gennaio, nella chiesa di Maria, Madre della Famiglia in Vaticano. Vi hanno partecipato Lisa e Rick Altig con il figlio Andy e un gruppo del Capitolo del Northwest dei Patrons.

  • With the contribution of the New York Chapter of the Patrons of the Arts in the Vatican Museums

    Completion of the restoration of the Hall of Constantine

    After almost 10 years of restoration works, the Vatican Museum's Hall of Constantine was inaugurated during an official ceremony on Wednesday, 26 February. The ceremony was attended by Sr. Raffaella Petrini, Secretary General of the Governorate, Mr. Giuseppe Puglisi-Alibrandi, Deputy Secretary General, Barbara Jatta, Director of Museums and Cultural Heritage, Monsignor Terence Hogan, Coordinator of the Office for Relations with the Patrons of the Arts in the Vatican Museums, and Donna D’Urso, leader of the New York Chapter, accompanied by 25 members of the Patrons. The New York Chapter and the Eileen Carlson Estate financially supported the restoration, with a generous contribution. The massive restoration, which began in 2015, was one of the longest  projects to be funded, to date.

  • Wooden lithuanian cross placed in the vatican gardens

    Wooden Lithuanian Cross replaced in Vatican Gardens

    With a brief ceremony on Monday morning, 24 February, a restored Lithuanian wooden Cross was officially replaced in the Vatican Gardens. The ceremony was attended by the Ambassador of Lithuania to the Holy See, H.E. Ms. Sigita Maslauskaite-Mažiliene, accompanied by ChiefClerk, Elze Di Meglio. The Cross was restored by the Vatican Museums.

  • Workshop at the Specola Vaticana (Vatican Observatory)

    Spirituality and astronomy

    “Spirituality and Astronomy 2024 -- ‘When They Saw the Star, They Rejoiced with Great Joy’” is the theme of a workshop that takes place from 30 August to 1 September at the Vatican Observatory headquarters. The workshop will include introductory lessons, moments of prayer and sharing, visits to telescopes and evenings dedicated to observing the skies. Participants will be accompanied by members of the Jesuit community, Vatican Observatory researchers, professors and amateur astronomers.

  • XIX edizione della Scuola estiva di astronomia e astrofisica della Specola Vaticana

    Venticinque studenti da ventuno nazioni

    Venticinque studenti provenienti da ventuno nazioni, nel prossimo mese di giugno, esploreranno l’universo con il telescopio James Webb partecipando alla XIX Scuola estiva di astronomia e astrofisica della Specola Vaticana 2025 (Vatican Observatory Summer School -VOSS) presso la sede dell’Osservatorio nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo.

  • XXIX Giornata Mondiale della vita consacrata

    Pellegrinaggio nella Speranza, una passeggiata per le Giornate della vita consacrata

    Nel febbraio 2024, appena arrivate al Monastero Mater Ecclesiae, partecipavamo per la prima volta ad una Giornata Mondiale della vita consacrata a San Pietro, presieduta dal Santo Padre e condivisa con un gran numero di religiosi e religiose. Fu un'esperienza di vera comunione ecclesiale, che abbiamo vissuto con profonda gratitudine nel nostro primo anno nel cuore della Chiesa. Le parole del Papa, che risuonavano nel cuore con una nuova forza, ci hanno fatto prendere maggiore coscienza di ciò che la Chiesa e il mondo si aspettano dai consacrati, sia di coloro che hanno nella Chiesa il ministero della preghiera e la dedizione quotidiana da una vita nascosta e silenziosa, sia di coloro che hanno l'altissima missione di portare il Vangelo a tutti i popoli.

  • XXIX World Day of Consecrated Life

    Pilgrimage of Hope, a journey through the Days of Consecrated Life

    We took part in a World Day of Consecrated Life in Saint Peter’s for the first time in February 2024, when we first arrived at the Mater Ecclesiae Monastery. The Day was presided by the Holy Father and shared with a large number of women and men religious. It was an experience of true ecclesial communion, which we lived with profound gratitude in our first year in the heart of the Church. The Pope’s words, that echoed in our hearts with renewed strength, made us better understand what the Church and the world expect from consecrated people, both from those who serve the Church in the ministry of prayer and daily dedication to a hidden and silent life, and those who have the very important mission of bringing the Gospel to all the peoples.

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