Two hours in the Vatican Gardens, in the green heart of Vatican City State, is a project promoted by Vatican Museums and aimed at parents with children. Launched on 13 July and lasting through 26 October, “Capture Nature” offers the first guided tour dedicated specifically to families, where they can spend two hours in the Vatican Gardens, immersed in nature and learning outdoors. The tours take place on Saturdays. The itinerary in nature is inspired by Pope Francis’ Encyclical Letter, Laudato Si’ and has the aim of raising awareness in adults and children on issues related to care for creation and protecting our Common Home.
Due ore nei Giardini, nel cuore verde dello Stato della Città del Vaticano. È l'iniziativa “Cattura la Natura” promossa dai Musei Vaticani rivolta a genitori e figli, che ha preso avvio, sabato 13 luglio, e si concluderà il 26 ottobre. Ogni sabato le famiglie possono approfittare del primo tour guidato dedicato appositamente a loro per trascorrere due ore nei Giardini Vaticani, all’insegna della natura e dell’apprendimento all’aperto. Il particolare percorso tra il verde è ispirato all’Enciclica Laudato sì' di Papa Francesco e vuole sensibilizzare adulti e bambini sui temi della tutela del creato e della salvaguardia della Casa comune.
Momenti di socialità, di gioco e preghiera scandiscono a luglio, in Vaticano, le attività di un vero e proprio oratorio destinato a bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni, nel rispetto delle norme anti coronavirus.
L’Aula Paolo VI e i Giardini vaticani: sono queste alcune delle aree in cui si articolano, in questo mese di luglio, le attività dell’oratorio “Estate Ragazzi”, organizzato dal Governatorato e voluto da Papa Francesco per far vivere ai figli di dipendenti della Santa Sede, momenti di divertimento ed esperienze educative. Il coordinatore di “Estate Ragazzi”, don Franco Fontana, cappellano della Gendarmeria e dei Musei Vaticani, sottolinea che questa iniziativa vuole dare l’opportunità a bambini e ragazzi di “vivere in serenità questo periodo estivo”.
A gestire l’oratorio insieme ai salesiani, è l’associazione “Tutti in una festa”, che già anima alcuni centri estivi a Roma. Quello proposto è un percorso educativo-pedagogico basato sul mondo dello sport. L’oratorio “Estate Ragazzi”, ricorda don Fontana, si snoda attraverso vari luoghi e spazi della Città del Vaticano. Nell’Aula Paolo VI, dove sono stati collocati anche alcuni gonfiabili, i ragazzi hanno la possibilità di giocare a calcetto, a ping pong e a biliardino. L’atrio dell’Aula Paolo VI è inoltre la cornice, durante la giornata, dei momenti del pranzo, della colazione e della merenda. Un altro straordinario luogo, quello dei Giardini Vaticani, è lo sfondo di passeggiate e pic-nic. Inoltre, in un’altra zona, vicina ai Musei Vaticani, sono state allestite alcune piscine removibili.
La Città del Vaticano in questo mese di luglio ha dunque anche il ‘sapore’ di un oratorio animato nello stile salesiano e ispirato agli insegnamenti di San Giovanni Bosco.
Molti bambini - sottolinea ancora don Franco Fontana - chiedono se Papa Francesco verrà a trovarli. “La risposta che do a tutti - conclude il religioso salesiano - è che siamo a casa sua: quando vuole, e può capitare anche improvvisamente, noi siamo sempre pronti”. Tutte le attività si svolgono nel rispetto delle norme sanitarie. Marco Maiozzi, dello staff organizzatore di “Estate Ragazzi”, sottolinea che vengono fatte osservare tutte le regole legate all’emergenza sanitaria. “La cosa più bella - conclude Maiozzi - è vedere il sorriso dei bambini a fine giornata; la felicità stampata sul loro volto ripaga di ogni sforzo fatto durante la giornata”.
In diverse occasioni, Papa Francesco ha definito lo sport come esperienza educativa. Rivolgendosi l’8 maggio del 2015 alla Federazione italiana tennis, il Pontefice ha detto: “Ci sono tre strade, tre pilastri fondamentali per i bambini, i ragazzi e i giovani: educazione - scolastica e familiare -, sport e lavoro. Su questi tre pilastri si cresce bene! Quando ci sono tutti e tre, scuola, sport e lavoro, allora esistono le condizioni per sviluppare una vita piena e autentica, evitando così quelle dipendenze che avvelenano e rovinano l’esistenza”. “La Chiesa – aveva infine affermato il Papa in quell’occasione – si interessa di sport perché le sta a cuore l’uomo, tutto l’uomo, e riconosce che l’attività sportiva incide sulla formazione della persona, sulle relazioni, sulla spiritualità”.
Fonte: News.va
Maria Martinetti Stiavelli (1864-1937), a painter from Rome, was only 23 years old when she painted Malaria (1887), a large painting on canvas, measuring 140.5 x 221.5 centimetres. The impressive painting, which had been held in storage at the Vatican Museums, underwent restoration works thanks to the precious contribution of the Canadian Chapter of the Patrons of the Arts in the Vatican Museums.
On Monday, 5 July 2010, during his address for the inauguration of the new fountain in the Vatican Gardens dedicated to Saint Joseph, Benedict XVI said, “It is a work that increases the artistic patrimony of this enchanting green space in Vatican City, full of historical and artistic testimonies of various epochs. Indeed, not only the lawns, the flowers, plants and trees, but also the towers, pavilions, small temples, fountains, statues and other buildings make this garden into a fascinating unicum”.
“Gloria a Dio, in ogni cosa”: con queste parole, il 14 settembre 407, concludeva il suo pellegrinaggio terreno San Giovanni Crisostomo, “Bocca d’oro”, così chiamato per l’arte oratoria e la sua eloquenza. Nato ad Antiochia in un anno compreso tra il 344 e il 354, si dedicò agli studi di retorica e delle lettere sotto la direzione del celebre Libanio. Terminati gli studi, si lasciò affascinare dal mondo e si appassionò al teatro e alle discussioni. Poco dopo, però, si preparò al battesimo e lo ricevette in una domenica di Pasqua di un anno imprecisato. Frequentò, quindi, il circolo di Diodoro, una sorta di seminario in cui si potevano fare studi teologici. In quel periodo, si appassionò all’esegesi delle Sacre Scritture e imparò il metodo storico-letterario della scuola di Antiochia. Trascorse quindi sei anni di vita eremitica, prima sul colle Silpio, vicino ad Antiochia, e poi in una caverna in solitudine e penitenza.
“Di null’altro mai ci glorieremo se non della Croce di Gesù Cristo, nostro Signore: egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione. Per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati” (Gal 6,14). Così l’Antifona d’ingresso alla celebrazione dell’Esaltazione della Santa Croce. Questa festa, che celebra la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, accomuna Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa. Quest’ultima attribuisce molta importanza a questa ricorrenza, quasi al pari della Pasqua. L’origine della festività si può rintracciare nel culto delle prime comunità cristiane di Gerusalemme, quando il Venerdì Santo si adorava solennemente la Santa Croce.
“Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.
“Nato povero, vissuto povero e sicuro di morir poverissimo”. Così scriveva nel suo Testamento San Pio X, al secolo Giuseppe Melchiorre Sarto. Un Papa di estrazione sociale umile, che giunse alla Cattedra di Pietro dopo aver percorso tutte le tappe della carriera ecclesiastica: cappellano, parroco, Vescovo, Cardinale, Patriarca.
On 21 November, the Church celebrates the Presentation of Mary to the Temple, which commemorates the Apocryphal Gospels’ account of the consecration of Our Lady to service in the Temple of Jerusalem. According to tradition, she was accompanied by her parents Joachim and Anne, and remained there until she was12 years old. The date of 21 November coincides with the day of the consecration of the New Church of the Virgin Mary in Jerusalem, initiated by Byzantine Emperor Justinian 1, and completed by the Patriarch of Jerusalem, Peter.
La Chiesa celebra, il 21 novembre, la Presentazione della Beata Vergine Maria. Si ricorda l’episodio, narrato nei Vangeli apocrifi, della consacrazione della Madonna al servizio del Tempio di Gerusalemme. La tradizione vuole che sia stata accompagnata dai genitori Gioacchino e Anna e che vi rimase fino all’età di 12 anni. La data del 21 novembre, coincide con il giorno della consacrazione della Basilica di Santa Maria Nuova in Gerusalemme, sorta per iniziativa dell’imperatore bizantino Giustiniano I e completata dal Patriarca di Gerusalemme, Pietro.
“Fin dai primi secoli della Chiesa cattolica il popolo cristiano ha elevato supplici preghiere e inni di lode e di devozione alla Regina del cielo, sia nelle circostanze liete, sia, e molto più, nei periodi di gravi angustie e pericoli; né vennero meno le speranze riposte nella Madre del Re divino, Gesù Cristo, mai s'illanguidì la fede, dalla quale abbiamo imparato che la Vergine Maria, Madre di Dio, presiede all'universo con cuore materno, come è coronata di gloria nella beatitudine celeste”. Così Pio XII nell’Enciclica Ad Caeli Reginam,dell’11 ottobre 1954, con la quale istituì la festa liturgica della “Beata Maria Vergine Regina”.
Bartolomeo: uno dei dodici discepoli che seguì Gesù dopo poco il battesimo nel Giordano. Il suo nome si trova nei Vangeli sinottici nella lista degli Apostoli associato a Filippo, suo conterraneo.
“Il nuovo Beato ha vissuto così: nella gioia del Vangelo, senza compromessi, amando fino alla fine. Egli ha incarnato la povertà del discepolo, che non è solo distaccarsi dai beni materiali, ma soprattutto vincere la tentazione di mettere il proprio io al centro e cercare la propria gloria”. Così Papa Francesco, domenica 4 settembre 2022, in Piazza San Pietro, durante la beatificazione di Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani.
“Dio ama ancora il mondo e manda me e te affinché siamo il suo amore e la sua compassione verso i poveri”: così ripeteva Santa Madre Teresa di Calcutta a chi incontrava per coinvolgerlo nella carità verso i più bisognosi. Era convinta che nel servizio ai più poveri tra i poveri, non si doveva essere semplici assistenti sociali, ma fratelli che vanno in cerca di altri fratelli. Questo, perché la sua carità era animata dalla fede, non era semplice filantropia. Per lei era urgente sollevare le persone dalla miseria, ma era ancora più importante trasmettere loro il messaggio che Dio è Amore e che questo amore si traduceva in attenzione per la loro situazione. Il suo pensiero, a questo proposito, era molto chiaro: “Dio ha identificato sé stesso con l’affamato, l’infermo, l’ignudo, il senzatetto; fame non solo di pane, ma anche di amore, di cure, di considerazione da parte di qualcuno; nudità non solo di abiti, ma anche di quella compassione che solo pochi sentono per chi non conoscono; mancanza di tetto non solo per il fatto di non possedere un riparo di pietra, bensì per non avere nessuno da poter considerare vicino”.
Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa sono unite nella celebrazione della Natività di Maria. Questa festa nacque in Oriente e venne introdotta a Roma da Sergio I nel VII secolo. In quel giorno, una processione partiva dalla chiesa di Sant’Adriano al Foro per giungere alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Secondo il Calendario liturgico viene ricordata l’8 settembre. In Oriente la natività di Maria era già festeggiata nel IV secolo ed era legata alla costruzione della Basilica di Sant’Anna a Gerusalemme. Questo luogo di culto sorgeva dove si trovava la casa in cui nacque Maria da Anna e Gioacchino. Da Gerusalemme il ricordo della Natività di Maria passò a Costantinopoli e la Chiesa d’Oriente la festeggia collegandola alla Concezione. Non va dimenticato che solo di Gesù, Maria e Giovanni il Battista la Chiesa festeggia la nascita sulla terra oltre che quella in Cielo.
Dall’Inno nazionale italiano a quello pontificio, da un omaggio alle musiche di Ennio Morricone, a Porgy and Bess di George Gershwin. Senza dimenticare John Williams e un ricordo particolare per Domenico Modugno, ripercorrendo, con le composizioni melodiche, epoche e stili diversi. È il repertorio eseguito dalla Banda musicale del Corpo della Gendarmeria, durante il concerto di domenica pomeriggio, 29 settembre, tenutosi nel cortile del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo. Il concerto, “Ensemble di Ottoni e percussioni”, è stato diretto dal Maestro Stefano Iannilli. coordinato dal vice commissario della Gendarmeria, Mauro Colaiacomo, e con la partecipazione, in qualità di solista, del soprano Anna Kazlova.
Uno splendido arazzo di Raffaello Sanzio, la “Lapidazione di Santo Stefano”, verrà esposto nella Sala dei Papi, e il dipinto di Domenico Bigordi detto il Ghirlandaio, “Adorazione del Bambino”, con altre quattro Natività di Maestri del Quattrocento, troveranno dimora nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo.
Aveva soli 23 anni, la pittrice romana Maria Martinetti Stiavelli (1864-1937), quando dipinse La Malaria (1887), una tela non indifferente per dimensioni. Misura, infatti, 140,5 x 221,5 centimetri. Dai depositi dei Musei Vaticani, dove era conservato, l’imponente dipinto è stato sottoposto a un intervento di restauro, reso possibile grazie al prezioso contributo del Capitolo del Canada dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums.
Il legame tra arte e fede, tra bellezza e verità, tra evangelizzazione e opere dell’ingegno e il ruolo che rivestono in questo contesto i Musei Vaticani. Sono gli argomenti trattati durante una tavola rotonda tra il Cardinale Blase Joseph Cupich, Arcivescovo di Chicago, e Sr. Raffaella Petrini, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
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