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  • “Vaticano in treno” - Avviso ai visitatori

    Per lavori di manutenzione straordinaria estiva sulla tratta ferroviaria Ciampino-Albano Laziale (viceversa) - e al fine di arrecare il minor disagio possibile ai visitatori - nelle giornate di sabato 3, 10, 1724  e 31 agosto tutti gli interessati alla proposta di visita “Vaticano in treno” (partenza dalla stazione ferroviaria della Città del Vaticano e dalla stazione Roma San Pietro con destinazione Ville Pontificie di Castel Gandolfo) potranno comunque contare su di un servizio navetta sostitutivo privato a loro dedicato.

    Fonte: Musei Vaticani

  • 100 anni fa nasceva San Giovanni Paolo II

    Oggi, lunedì 18 maggio, si celebrano i cento anni dalla nascita di Papa Giovanni Paolo II. Uno speciale anniversario che cade in un singolare momento di emergenza sanitaria, ma anche in coincidenza con la fine della sospensione dei riti religiosi, e con la tanto attesa riapertura ai fedeli della Basilica Vaticana.

    Nel centenario della sua nascita, i Musei Vaticani desiderano onorare la figura del Santo Pontefice evocando le parole da lui pronunciate durante la visita alle Collezioni Pontificie, il 7 febbraio del 2000, in occasione dell’inaugurazione del nuovo ingresso dei Musei:

    Quando, sul finire del diciottesimo secolo, i Papi Clemente XIV e Pio VI fondarono i Musei Vaticani nel senso moderno del termine, i visitatori erano una ristrettissima élite. Oggi, essi sono migliaia al giorno, di ogni estrazione sociale e culturale e provengono da ogni parte del mondo. Davvero si può dire che i Musei costituiscono, sul piano culturale, una delle più significative porte della Santa Sede aperte sul mondo.

    Di qui il valore non solo funzionale, ma simbolico di un ingresso più "capace", cioè più accogliente, per esprimere la rinnovata volontà della Chiesa di dialogare con l'umanità nel segno dell'arte e della cultura, ponendo a disposizione di tutti il patrimonio affidatole dalla storia. [...] La collaborazione tra la Chiesa e gli artisti è sempre stata "fonte di reciproco arricchimento spirituale", dal quale "ha tratto vantaggio la comprensione dell'uomo, della sua autentica immagine, della sua verità".

    Fonte: Musei Vaticani

  • 9, 16 e 23 dicembre Natale ai Musei Vaticani

    In occasione delle prossime festività natalizie, ed esclusivamente nelle giornate di sabato 9, 16 23 dicembre, i Musei Vaticani confermano anche per il 2023 la speciale proposta di visita guidata alla scoperta della Natività nell’Arte.
    Un viaggio nel tempo e nello spazio, attraverso le collezioni pontificie, per ammirare quello che Papa Francesco definisce “il mirabile segno del presepe”.

    Turisti, pellegrini e famiglie potranno rileggere i Vangeli della Natività al cospetto dei capolavori custoditi nel Museo Pio Cristiano e nella Pinacoteca Vaticana, per giungere infine in Cappella Sistina e ammirare rapiti gli affreschi michelangioleschi.

    Una proposta aperta a tutti, anche alle famiglie con bambini al seguito (età consigliata 6+).
    Le visite guidate – condotte in lingua italiana o inglese – sono totalmente accessibili alle persone con disabilità sensoriali, motorie e intellettive (prenotazione dedicata all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

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  • A colloquio con Monsignor Terence Hogan, Coordinatore dell'Ufficio Rapporti con i Patrons of the Arts in the Vatican Museums

    Promuovere il patrimonio culturale, spirituale e storico

    Un efficace strumento di congiunzione tra i Musei Vaticani e i Patrons of the Arts per una più stretta e feconda collaborazione. È la missione dell’Ufficio Rapporti con i Patrons of the Arts of the Vatican Museum (Urpavm) che assicura la sua professionalità e competenza al servizio dell’arte e della fede. Ne parla in questa intervista Monsignor Terence Hogan, Coordinatore dell'Ufficio Rapporti con i Patrons of the Arts in the Vatican Museums.

  • A stamp to celebrate 40 years of diplomatic relations between the Holy See and the United States of America

    On Monday, 16 September, a stamp will be presented in the Conference Hall of the Vatican Museums by Cardinal Fernando Vérgez Alzaga

    Forty years ago, the Holy See and the United States of America began diplomatic relations. The Governorate of Vatican City State will issue a stamp by the Post and Philately Service of the Directorate of Telecommunications and Information Systems, to commemorate the anniversary.

  • Al via le visite all’osservatorio astronomico del Papa a Castel Gandolfo

    Dal 3 agosto riapre al grande pubblico l’osservatorio astronomico del Papa a Castel Gandolfo.
    La Specola Vaticana – uno dei più antichi osservatori astronomici attivi al mondo – si mette a disposizione per accogliere visitatori e turisti grazie a una rinnovata e ricca proposta di visite guidate elaborata in collaborazione con i Musei Vaticani. Gli ambienti delle Ville Pontificie – di cui sono già visitabili i Giardini e il Palazzo Apostolico – diventano ancora più accessibili e fruibili, integrando ed estendendo i percorsi di visita agli spazi museali del Centro visitatori della Specola Vaticana e alle sue suggestive Cupole Barberini, sede degli storici Schimdt e Carte du Ciel, quest’ultimo recentemente restaurato e attualmente funzionante.

    Docenti esperti di astronomia, selezionati e formati dagli studiosi della Specola Vaticana, guideranno i partecipanti tra strumenti astronomici antichi e moderni, opere d'arte a tema, e alcuni preziosi campioni di meteoriti. Numerose gigantografie affisse alle pareti testimoniano il passaggio dei Papi all’Osservatorio. Suggestiva la fotografia scattata il 20 luglio 1969 che ritrae Papa Paolo VI guardare la luna dal telescopio poche ore prima dell’allunaggio dell’Apollo 11. Un altro scatto mostra il Papa mentre rilascia il messaggio di benedizione agli astronauti. Un’altra immagine ricorda invece la visita di Papa Benedetto XVI che tiene in mano con un fazzoletto un meteorite di Nakhla, dal nome della località egiziana in cui è stato trovato nel 1911, che si pensa proveniente da Marte. Momento clou del tour sarà la visita finale agli storici telescopi installati nelle due maestose Cupole Barberini, tutt’oggi apribili e girevoli per “riveder le stelle”. Sono inoltre previste, una volta al mese, in prossimità del primo quarto di luna, visite con osservazioni astronomiche al telescopio Carte du Ciel del 1891.

    La Specola Vaticana è un istituto di ricerca scientifica direttamente dipendente dalla Santa Sede. Le sue origini risalgono alla fine del XVI secolo, quando nel 1578 Papa Gregorio XIII instituì una commissione in cui un ruolo predominante ebbe p. Cristoforo Clavio S.J., astronomo e matematico gesuita del Collegio Romano, per preparare la riforma dal calendario giuliano a quello gregoriano, promulgata nel 1582. La Specola operò in Vaticano per poco più di 40 anni, ma agli inizi degli anni trenta, l'aumento delle luci elettriche insieme alla crescita urbana della capitale resero il cielo di Roma così luminoso da rendere impossibile agli astronomi lo studio delle stelle più deboli. Per questo Pio XI dispose che l’Osservatorio si trasferisse nella sua residenza estiva a Castel Gandolfo. Nel 1981 venne poi fondato un secondo centro di ricerca a Tucson in Arizona, il "Vatican Observatory Research Group", e nel 1993 la Specola, in collaborazione con l'Osservatorio Steward, portò a termine la costruzione del Telescopio Vaticano a Tecnologia Avanzata (VATT) sul Monte Graham (Arizona). Oggi la Specola Vaticana collabora con molti istituti astronomici internazionali ed è membro della Unione Astronomica Internazionale (IAU) e del Centro Internazionale per l'Astrofisica Relativistica (ICRA) e dal 1986, a Castel Gandolfo, organizza una scuola estiva di astronomia.

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    FONTE: MUSEI VATICANI

  • An interview with Monsignor Terence Hogan, Coordinator of the Office for Relations with Patrons of the Arts in the Vatican Museums

    Promoting the cultural, spiritual and historical heritage

    A useful instrument of connection between the Vatican Museums and the Patrons of the Arts for a closer and more fruitful cooperation. The Mission of the Office for Relations with Patrons of the Arts in the Vatican Museum (Urpavm) guarantees its professionalism and competence at the service of art and faith. The following is an interview with Msgr. Terence Hogan, Coordinator of the Office for Relations with Patrons of the Arts in the Vatican Museums.

  • Antonio Canova nei Musei Vaticani

    In occasione del bicentenario della morte di Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822), i Musei Vaticani omaggiano il grande scultore dedicandogli un originale progetto espositivo che dal prossimo 25 ottobre coinvolgerà i visitatori lungo tutto il percorso museale.

    Una mostra articolata e diffusa che, nel proporre uno speciale itinerario canoviano (Cortile OttagonoGalleria ChiaramontiBraccio Nuovo, Pinacoteca), intende ricordare anche il ruolo istituzionale che il “principe degli scultori” ebbe in qualità di Soprintendente al Patrimonio Artistico dello Stato e Direttore Generale dei Musei Vaticani, così come l’intensa attività diplomatica da lui svolta – su nomina di papa Pio VII – nel delicato compito di recupero dei capolavori artistici requisiti da Napoleone all’indomani del Trattato di Tolentino (1797).
    Le celebrazioni canoviane in Vaticano – realizzate sotto la Direzione e la curatela di Barbara Jatta e di Alessandra Rodolfo, Responsabile del Reparto per l’Arte dei secoli XVII e XVIII – trovano tuttavia il loro apice nella presentazione del nuovo allestimento permanente, nel cuore dei Palazzi Vaticani, della raffinata Sala delle Dame che per la prima volta accoglierà il grande pubblico dei Musei con il suo prezioso e inedito nucleo di opere afferenti al grande Maestro: bozzetti, modelli e gessi di carattere religioso.

    Nell’onorare i molteplici talenti e la versatilità del genio di Possagno, acclamato in vita come “il nuovo Fidia”, non poteva mancare un riferimento al suo processo creativo e alle importanti novità che seppe apportare alla pratica scultorea. Per tutta la durata dell’evento espositivo, la Sala XVII della Pinacoteca Vaticana evocherà lo Studio romano che Canova costituì e animò insieme ai suoi numerosi collaboratori, dal 1783 al 1822, nel Rione Campo Marzio, tra Via della Colonnette e l’odierna Via Antonio Canova. A supporto della ricostruzione storica dell’ambiente in cui operò l’artista, è stato realizzato appositamente un fedele modello architettonico in scala del suo atelier con all’interno stampe in 3D delle statue del Perseo e dei Pugilatori. In mostra, tra le testimonianze scultoree originali – oltre alla presenza eccezionale del busto di Pio VII realizzato dal Maestro – figurano due busti ritratto ad opera del suo amico fraterno e collaboratore stretto Antonio D’Este, insieme a un tondo in ceramica con l’effige del Canova quale omaggio simbolico dall’artista contemporaneo Luigi Ontani che da anni abita e lavora proprio nello studio dove tre secoli fa il grande scultore neoclassico creò i suoi più famosi capolavori.
    L’intero progetto è stato reso possibile grazie al generoso sostegno dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums, e nello specifico dei coniugi Rick e Lisa Altig del Capitolo Northwest.

    Fonte: Musei Vaticani

  • Chiusura straordinaria Musei Vaticani

    Gentili visitatori,

    preso atto del Decreto del Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana dell’8 marzo 2020 art. 2 lettera d), si comunica che, in via precauzionale, a partire dalla data odierna i Musei Vaticani rimarranno chiusi al pubblico.

    Scusandoci per il disagio, si invita, in caso di necessità, a contattare i Musei all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per eventuali richieste di informazioni o assistenza.

    Ulteriori riferimenti utili sono reperibili sul sito ufficiale dei Musei Vaticani.

  • Convegno “Il Cardinale Ercole Consalvi. Un diplomatico in tempi burrascosi 1757-1824”

    Nella ricorrenza del II centenario della morte del Cardinale Ercole Consalvi, i Musei del Papa ospitano nelle giornate del 22 23 gennaio 2024 il convegno internazionale di studi “Il Cardinale Ercole Consalvi. Un diplomatico in tempi burrascosi 1757-1824”.
    Organizzato dalla Segreteria di Stato, insieme con il Pontificio Comitato di Scienze Storiche e i Musei Vaticani, la due giorni di lavori intende rendere omaggio ad una singolare personalità ecclesiastica, considerata dalla storiografia una delle figure politiche più importanti della Chiesa cattolica degli ultimi secoli. Basti pensare che al Pantheon di Roma, alla destra della tomba di Raffaello Sanzio, vi è un busto in memoria del Cardinale scolpito dal celebre scultore Bertel Thorwaldsen dove, all’interno, è custodito il suo cuore.

    Ercole Consalvi può essere considerato il prototipo del Segretario di Stato per antonomasia, capostipite della realpolitik della Santa Sede, capace di difendere le ragioni della dottrina e di adattarsi alle contingenze dei tempi. Fine politico e abile diplomatico – Segretario di Stato a due riprese (dal 15 marzo 1800 al 17 giugno 1806 e poi dal 19 maggio 1814 al 20 agosto 1823) – ha svolto un ruolo di grande rilievo accanto a due pontefici, Pio VI e Pio VII, in tempi difficili, travagliati e “burrascosi” per il Successore di Pietro.
    La sua geniale abilità apparve in tutta la sua grandezza al Congresso di Vienna (1814-1815), quando riuscì ad ottenere per lo Stato Pontificio molto di quanto era stato requisito con forza dall'Imperatore Napoleone. La stessa straordinaria capacità diplomatica fu testimoniata dallo scultore Antonio Canova che con lui condivise una profonda e sincera amicizia e che oggi, idealmente e simbolicamente, lo accoglie lungo il percorso espositivo che i Musei Vaticani dedicano al “principe degli scultori” in occasione del bicentenario della sua morte (1757-1822).

    I lavori saranno aperti dal saluto del card. Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, da Barbara Jatta, Direttore dei Musei Vaticani e da Marek Inglot SJ, Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche.

    Fonte: Musei Vaticani

  • Dalla rocca di Canossa alla roccia di Pietro - La Tovaglia del Perdono per la Basilica Vaticana

    Una piccola ma singolare mostra quella che i Musei del Papa inaugurano il 31 gennaio negli spazi intimi e raccolti della Sala XVII della Pinacoteca Vaticana. Per soli 18 giorni, fino al 17 febbraio 2024, sarà possibile ammirare il prezioso manufatto della Tovaglia del Perdono, prima che venga donata a Papa Francesco e solennemente consegnata alla Basilica Vaticana il 22 febbraio, giorno della Festa della Cattedra di San Pietro. Il pregiato tovagliato in lino – “dipinto ad ago” e realizzato in ricamo matildico dal circolo culturale “Reggio Ricama” – è destinato a rivestire l’Altare della Cattedra, facendo memoria della “Gran contessa” Matilde di Canossa (1046-1115): “onore e gloria d’Italia”, prima donna ad essere sepolta in San Pietro accanto a venerati e sommi pontefici.

    La tovaglia nel nome ricorda il perdono concesso a Canossa esattamente 947 anni fa, il 28 gennaio 1077, da papa Gregorio VII all’imperatore Enrico IV penitente davanti alle mura del castello appenninico della “Gran Contessa”. Sul candido lino liturgico sono trasposti i motivi tratti dalle miniature del poema di Donizone, il celebre codice (custodito oggi dalla Biblioteca Apostolica Vaticana) che narra le vicende di Matilde e dei suoi antenati.

    L’evento espositivo, che mette in mostra anche uno dei paramenti liturgici che accompagnano il dono della tovaglia alla Basilica, costituisce altresì un’occasione per una rinnovata riflessione sulla figura della Signora di Canossa e sulla sua eredità sempre attuale. Non fu santa né beata, ma per la Chiesa cattolica resta un’eroina: ultima discendente di una potente dinastia feudale e abile mediatrice nella secolare lotta tra impero e papato. Significativo risulta essere inoltre, anche in questa speciale circostanza, il ruolo simbolico dei Musei Vaticani che, dopo aver ospitato nel 2008 la presentazione ufficiale della mostra allestita a Reggio Emilia “Il tesoro dei Canossa”, tornano ad essere partecipi e protagonisti di un’iniziativa insieme storica, cultuale e artistica.

    Il progetto, curato da Fernando Giuseppe Miele, gode del patrocinio della Regione Emilia Romagna, e vede la collaborazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, del Capitolo della Basilica Vaticana e della Fabbrica di San Pietro in Vaticano.

  • Giorno della Memoria

    Nella ricorrenza internazionale del Giorno della Memoria, celebrata il 27 gennaio di ogni anno in commemorazione delle vittime dell’Olocausto, i Musei Vaticani ricordano l’orrore della Shoah attraverso un’iniziativa espositiva che per il terzo anno consecutivo vede protagonista la Collezione d’Arte Contemporanea, e in particolare una sua opera, individuata per affinità tematica, singolare genesi creativa, forte valenza simbolica e profonda carica emozionale.

    Per il 2019, a ricordare il dramma dello sterminio degli ebrei sarà Dachau, il prezioso e delicato disegno eseguito nel 1945 dal pittore e incisore Anton Zoran Mušič proprio durante la sua prigionia nel campo di concentramento tedesco. «Disegnavo tutto il tempo, non appena potevo. – Così descrive l’artista il suo primo approccio al disegno e la sua funzione salvifica – Avevo trovato dei pezzi di carta nell'ufficio degli architetti e mi sono chiuso dentro l'infermeria, la baracca dove si stipavano i malati, durante un'epidemia di tifo. Le SS avevano paura di entrare e quindi ho potuto disegnare liberamente per la prima volta».

    L’opera, (sanguigna su cartoncino), è entrata recentemente a far parte delle collezioni vaticane grazie alla generosa donazione di Giovanna e Armando Santus, e sarà eccezionalmente esposta dal 26 gennaio al 2 marzo 2019 lungo il percorso museale dedicato all’arte contemporanea.
     

  • Giovanni Bellini, il Compianto dai Musei Vaticani

    Nel tempo di Quaresima e di Pasqua i Musei Vaticani rinnovano il sodalizio con il Museo Diocesano Carlo Maria Martini nell’ambito del tradizionale appuntamento Un Capolavoro per Milano, l’iniziativa – giunta ormai alla sua 16ma edizione – che offre ogni anno ad un vasto pubblico nazionale e internazionale la possibilità di ammirare un’opera d’arte universale.
    Dal 20 febbraio all’11 maggio 2024, il Compianto sul Cristo morto di Giovanni Bellini (1438/1440-1516) proveniente dalla Pinacoteca Vaticana sarà il capolavoro che il museo meneghino metterà in mostra quale spunto per una riflessione non solo storico-artistica ma anche spirituale, dando ai visitatori la possibilità di soffermarsi sul tema della Passione di Cristo.

    La preziosa tavola, conservata oggi nei Musei del Papa, costituiva in origine la cimasa dell’imponente Pala di Pesaro – realizzata da Bellini fra il 1472 e il 1474 per l’altare maggiore della chiesa di San Francesco a Pesaro e ora ai Musei Civici –, uno dei massimi capolavori della pittura italiana, che segna la maturità del pittore e sigla il suo ruolo di caposcuola della pittura veneziana.
    La scena raffigura il momento in cui il corpo di Cristo, poco prima della sepoltura, viene unto con olii e profumi. In uno spazio ristretto e compresso, reso con un taglio fortemente scorciato dal basso verso l’alto che tiene conto dell’altezza a cui la tavola doveva trovarsi, risalta la presenza statuaria dei quattro personaggi, Cristo, Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo e la Maddalena, che tiene fra le sue mani quella di Gesù.

    La mostra, come già suggerito nel titolo, si completa con una sezione che presenta le opere di quattro artisti contemporanei in dialogo con il capolavoro belliniano e con i temi, eterni e sempre attuali, suggeriti dall’opera quali la morte, il dolore, la pietà e in particolare il valore della cura.
    L’iniziativa espositiva vede la curatela congiunta di Nadia Righi, Direttore del Museo Diocesano Carlo Maria Martini, Fabrizio Biferali, Curatore del Reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI dei Musei Vaticani e Giuseppe Frangi, Presidente dell’Associazione Giovanni Testori.

    Fonte: Musei Vaticani

  • I Musei del Papa in Cina

    I Musei Vaticani e il Palace Museum di Pechino presenteranno domani martedì 28 maggio la mostra Beauty Unites Us – Chinese Art from the Vatican Museums. L’esposizione, curata da Padre Nicola Mapelli, responsabile del Dipartimento Anima Mundi dei Musei Vaticani e da Wang Yuegong, responsabile del Department of Palace Life and Imperial Ritual, è stata allestita all’interno degli spazi del Palace Museum nella Città Proibita, a Pechino, e rimarrà aperta al pubblico dal 28 maggio al 14 luglio 2019.

    L’iniziativa, che vede per la prima volta i Musei del Papa organizzare in Cina una mostra assieme alla più importante istituzione culturale del Paese, rappresenta un gesto concreto dall’alto valore simbolico.

    Durante la cerimonia di inaugurazione interverranno Lou Wei, Deputy Director of the Palace Museum e Mons. Paolo Nicolini, Delegato Amministrativo dei Musei Vaticani.

    Fonte: Musei Vaticani

  • I Musei Vaticani e le Ville Pontificie di Castel Gandolfo riaprono al pubblico

    Misure sanitarie straordinarie per la sicurezza di visitatori e personale e nuovi orari di apertura.

    A partire dal 1° giugno 2020, dopo quasi tre mesi di chiusura, sarà possibile tornare a visitare i Musei Vaticani in totale sicurezza.

    L’attuale situazione di emergenza sanitaria ha imposto come principale presupposto, per poter riaprire, l’obiettivo di contemperare, al massimo grado possibile, le esigenze della sicurezza e della salute con le dinamiche proprie di una visita che non sia, tuttavia, snaturata nella sua essenza.

    Pertanto, nello scrupoloso rispetto delle norme di igiene e di distanziamento, tutti coloro che avranno accesso ai Musei saranno sottoposti al controllo della temperatura corporea attraverso apparecchiature termometriche e l’ingresso dei visitatori sarà consentito solo se muniti di mascherina.

    Durante l’orario di apertura al pubblico, sarà sempre attivo un presidio di personale medico‐sanitario delle Misericordie di Italia che, assieme alla Direzione di Sanità ed Igiene dello Stato della Città del Vaticano, garantiranno ogni necessaria esigenza.

    Altre novità importanti riguardano le modalità di visita, impostate secondo una programmazione straordinaria che potrà in ogni momento essere rivista alla luce dell’evoluzione della situazione di emergenza. Al fine di contingentare al meglio gli ingressi, per accedere ai Musei Vaticani sarà obbligatoria la prenotazione che potrà essere effettuata direttamente dal sito ufficiale www.museivaticani.va . In questo periodo eccezionale non verrà applicato il costo dei diritti di prevendita di 4 Euro.

    Anche gli orari di apertura subiranno delle variazioni: dal lunedì al giovedì le Collezioni Pontificie rimarranno aperte dalle ore 10.00 alle ore 20.00, con ultimo ingresso alle ore 18.00 (l’uscita dai settori museali inizia alle ore 19.30); il venerdì e il sabato dalle ore 10.00 alle ore 22.00, con ultimo ingresso alle ore 20.00 (uscita dei settori museali alle ore 21.30). In questi due giorni sarà possibile abbinare alla visita, avvolti dalle tenui luci del tramonto romano, un aperitivo servito nell’affascinante scenario del Cortile della Pigna (prenotazione obbligatoria, soggetta a limitata disponibilità di posti nel rispetto delle normative di sicurezza in tema di ristorazione).

    La consueta apertura gratuita dell’ultima domenica del mese resta al momento sospesa.

    Si aggiunge, al già ricco ventaglio di proposte di visita, un nuovo tour in open bus, ecologici e panoramici, alla scoperta dei Giardini Vaticani che prevede l’accesso esclusivo e diretto al cuore verde dello Stato della Citta del Vaticano, attraverso un ingresso dedicato e senza necessità di attraversare i Musei. La prenotazione è obbligatoria tramite il sito www.museivaticani.va dove sarà possibile trovare tutti i dettagli della proposta.

    Insieme ai Musei Vaticani tornano a concedersi al pubblico anche le Ville Pontificie di Castel Gandolfo. Sino al termine dell’emergenza, si potrà ammirare la residenza estiva del Santo Padre e i suoi meravigliosi giardini esclusivamente il sabato e la domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00, con ultimo ingresso alle ore 17.00 (il primo giorno di riapertura è previsto per sabato 6 giugno 2020). Tutti i visitatori saranno sottoposti al controllo della temperatura e agli ospiti sarà consentito l’ingresso solo se muniti di mascherina. Prenotazione obbligatoria dal sito ufficiale dei Musei Vaticani.

    Il Treno delle Ville Pontificie, in partenza ogni sabato dalla Stazione Vaticana, è sospeso.

    Città del Vaticano, 23 maggio 2020

  • I segni del sacro. Le impronte del reale

    Negli spazi berniniani del Braccio di Carlo Magno in Piazza San Pietro, apre al pubblico l’11 dicembre la mostra “I segni del sacro. Le impronte del reale. La grafica del Novecento nella Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani”. L’esposizione, curata da Francesca Boschetti con il coordinamento di Micol Forti – rispettivamente assistente e curatore del Reparto Arte Ottocento e Contemporanea dei Musei Vaticani – presenta per la prima volta una straordinaria selezione di circa 150 opere grafiche, prevalentemente inedite, scelte tra le oltre 4000 opere che compongono l’intera raccolta di stampe, incisioni, disegni e fotografie dei secoli XIX e XX delle collezioni vaticane. Un tesoro nascosto, che per evidenti ragioni conservative viene custodito nella penombra dei cassetti, o esposto a rotazione per brevi periodi, e che in questa circostanza potrà essere avvicinato e ammirato liberamente e gratuitamente dal pubblico fino al 29 febbraio del prossimo anno.

    In mostra quindi i capolavori di arte grafica di Edvard Munch, Paul Klee, Otto DixMax Ernst, Oskar Kokoschka, Umberto BoccioniFelice Casorati, Giorgio Morandi, Piero Dorazio, Marc Chagall, Joan Miró, Henri Matisse, talvolta affiancati da disegni, dipinti e sculture degli stessi artisti o di altri autori che con le stampe hanno relazioni iconografiche o cronologiche.
    Formatasi a partire dal 1973, parallelamente alla creazione della sezione dedicata al Novecento, la raccolta di grafica del Novecento dei Musei Vaticani è giovane e anomala in quanto non frutto della volontà di un collezionista, ma piuttosto conseguenza naturale e spontanea dell’invito di papa Paolo VI al mondo dell’arte per riallacciare lo storico legame tra Chiesa e cultura contemporanea. Dalla morte di papa Montini in poi l’incremento segue criteri diversi e le acquisizioni sono mirate a colmare lacune nei nuclei storici esistenti, pur mantenendo una continuità con l’idea originaria di dare testimonianza della spiritualità contemporanea.

    Un’iniziativa espositiva preziosa e unica che, come sottolinea il Direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta, permette di “gettare luce su un genere artistico forse meno conosciuto, meno scenografico e dirompente rispetto alla pittura e alla scultura. Un’arte intima, ma forse proprio per questo, che arriva in modo più diretto al cuore delle persone, alla loro anima”.
    Il catalogo della mostra è edito da Edizioni Musei Vaticani.

  • Il Papa ai Musei Vaticani

    Venerdì scorso, ai Musei Vaticani, è stato proprio Papa Francesco il primo visitatore del rinnovato Museo Etnologico, nuovo non solo nella struttura e nell’allestimento ma anche nel nome particolarmente evocativo: “Museo Etnologico Anima Mundi”.
    Una speciale inaugurazione quella avvenuta il 18 ottobre alla presenza del Pontefice, dei rappresentanti del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali, ma anche e soprattutto dei numerosi Padri sinodali giunti in Vaticano in occasione del Sinodo per l’Amazzonia.

    Non è un caso infatti che sia dedicata proprio all’Amazzonia – con il pregnante e simbolico titolo Mater Amazonia. The deep breath of the world – la prima mostra ospitata in questo nuovo Museo che, dopo due anni di intensi lavori, e seppur ancora in via di rinnovamento, ha ritrovato il suo slancio ideale ed un allestimento finalmente adeguato alla sua specifica missione: custodire – per usare le parole del Curatorepadre Nicola Mapelli – in armoniosa sintesi, le testimonianze dell’arte e della cultura di tutti i popoli del Mondo e, attraverso di queste, il loro spirito, la loro Anima, per l’appunto.

    Il Santo Padre, nell’inaugurare lo spazio museale che sarà ufficialmente aperto al pubblico dal 28 ottobre, non ha mancato di sottolineare la vocazione all’accoglienza dei Musei Vaticani, una “casa” viva, abitata e aperta a tutti, con le porte spalancate ai popoli del mondo intero e ha esortato, come già in precedenti occasioni, a coltivare la bellezza e l’arte come antidoto alla cultura del rancore, del razzismo e del nazionalismo.

  • Insieme per valorizzare l’arte e la cultura: siglato accordo tra Musei Vaticani e Galleria Nazionale dell’Umbria

    Prosegue e si rafforza la proficua collaborazione avviata già nel 2018 tra i Musei del Papa e il museo statale perugino, nel solco di una concertata valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.

    All’indomani della realizzazione in partenariato della mostra itinerante, nelle due rispettive sedi museali, dedicata alla straordinaria “ricomposizione” della Pala dei Decemviri del Perugino – e che ha visto ricongiunti, dopo due secoli, la tavola pittorica (di proprietà vaticana) con la sua cornice e la sua cimasa originarie (di proprietà della Galleria Nazionale dell’Umbria) – le due istituzioni culturali tornano a sedersi allo steso tavolo per sottoscrivere un importante accordo di cooperazione che prevede non solo la significativa concessione ai Musei Vaticani del prestito a lungo termine della cornice della Pala, ma altresì una più ampia condivisione di futuri progetti espositivi e di ricerca che impegneranno i due musei in ulteriori scambi e prestiti di opere appartenenti alle proprie collezioni.

    Fonte: Musei Vaticani

  • La “domenica” dei Musei Vaticani diventa ancora più speciale

    Torna l’apertura straordinaria e gratuita dei Musei Vaticani nell’ultima domenica del mese. E insieme a questa consuetudine è riconfermata anche la possibilità di prenotare ad una tariffa vantaggiosa (con ingresso agevolato) una visita guidata ufficiale, per singoli o gruppi, ai Musei e alla Cappella Sistina.

    Grazie a questa iniziativa - prenotabile online in base alla effettiva disponibilità di posti e di lingue - la speciale domenica ad ingresso libero diventerà ancora più speciale, andando incontro alle richieste di un pubblico di visitatori sempre più attento, consapevole e curioso.
     

  • La grande eredità della piccola Rapa Nui

    L’ultimo appuntamento dell’anno con la rassegna de Il Giovedì dei Musei ci porterà in uno dei luoghi più famosi ma anche più remoti dell’Oceano Pacifico: Rapa Nui ovvero l’Isola di Pasqua.
    La conferenza, in programma per giovedì 30 novembre, è un’iniziativa congiunta dei Musei Vaticani e dell’Ambasciata del Cile presso la Santa Sede, con la collaborazione della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria.

    L’isola di Rapa Nui, abitata per secoli dai polinesiani, venne raggiunta dagli Europei nella seconda metà del Settecento. A loro si unirono, cento anni più tardi, i missionari della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, che lavorarono a stretto contatto con la popolazione locale. Il primo a giungervi fu Eugène Eyraud, che vi arrivò una prima volta nel 1864 per poi ritornare nel 1866 con Hippolyte Roussel e tre polinesiani dell’isola di Mangareva convertiti al cristianesimo. Fu proprio Eyraud che per primo notò le tavolette con la misteriosa scrittura conosciuta come ‘rongorongo’. Poco dopo sarà Mons. Florentin Etienne Jaussen, un vescovo della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, a fare conoscere il ‘rongorongo’ a tutto il mondo. E, oggi, grazie alla mediazione operata in passato dai missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, così come al contributo dello stesso Mons. Jaussen, i Musei del Papa possono annoverare nella collezione etnologica del Museo Anima Mundi diverse opere inviate proprio dall’Isola di Pasqua.

    L’incontro sarà introdotto congiuntamente dal Direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta, dall’Ambasciatrice del Cile presso la Santa Sede Patricia Araya Gutiérrez e dal Curatore del Museo Etnologico Anima Mundi padre Nicola Mapelli.
    Seguiranno gli interventi di Sonia Haoa Cardinali, archeologa e antropologa cilena originaria di Rapa Nui, e di Yves Chiaramella, Presidente della “Société d'Etudes des Hautes-Alpes”, nonché biografo di Eugène Eyraud.

    Fonte: Musei Vaticani

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