Un intervento conservativo realizzato con il contributo del Capitolo del Northwest dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums
Ai Musei Vaticani giornata di studio sulla statua bronzea dell’Ercole Mastai
La colossale statua bronzea dell’Ercole Mastai - così chiamata, perché inserita nella collezione dei Musei Vaticani da Pio IX – è stata sottoposta a un complesso intervento conservativo. Il progetto di studio e restauro è stato reso possibile grazie al generoso contributo di Rick and Lisa Altig, del Capitolo Northwest dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums.
Per martedì 3 dicembre, la Direzione dei Musei e dei Beni Culturali, ha promosso una giornata di studio sul tema “Ercole Mastai – Dal ritrovamento ai restauri”, nel corso della quale saranno spiegati anche i dettagli del recente intervento.
Tra gli interventi previsti, quello di Barbara Jatta, e di Giandomenico Spinola, rispettivamente Direttore e Vice-Direttore artistico-scientifico della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali, di Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali, di Clara di Fazio e Claudia Valeri, del Reparto di Antichità Greche e Romane, di Chiara Omodei Zorini, e Alice Baltera del Laboratorio di Restauro Metalli e Ceramiche Musei Vaticani, di Andrea Felice del Laboratorio di Restauro Materiali lapidei Musei Vaticani, di Fabio Morresi, Ulderico Santamaria, Andrea Pernella del Gabinetto Ricerche Scientifiche Musei Vaticani, di Anna Patera, Elisa Pucci, Annalena Brini dell’Opificio delle Pietre Dure, di Wilma Basilissi e Simona Pannuzi dell’Istituto Centrale per il Restauro, di Claudio Falcucci dello Studio M.I.D.A. di Roma, e di Alessandro Pacini, ricercatore indipendente.
L’imponente statua bronzea (390-370 a.C.), alta quasi quattro metri, la più grande conosciuta, con la sua pregevole doratura, si presenta ancora in un eccezionale stato conservativo, ed è custodita nella Sala Rotonda del Museo Pio Clementino.
Il complesso progetto di studio e restauro è stato coordinato dal Reparto Antichità Greche e Romane ed eseguito dal Laboratorio di Restauro Metalli e Ceramiche in collaborazione con il Gabinetto di Ricerche Scientifiche dei Musei Vaticani.