A Castel Gandolfo, il 27 settembre lo “Svelamento” del restauro del dipinto La Malaria
Un capolavoro restaurato grazie ai Patrons of the Arts in the Vatican Museums
Aveva soli 23 anni, la pittrice romana Maria Martinetti Stiavelli (1864-1937), quando dipinse La Malaria (1887), una tela non indifferente per dimensioni. Misura, infatti, 140,5 x 221,5 centimetri. Dai depositi dei Musei Vaticani, dove era conservato, l’imponente dipinto è stato sottoposto a un intervento di restauro, reso possibile grazie al prezioso contributo del Capitolo del Canada dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums.
Lo “svelamento” del capolavoro restaurato, si svolgerà, venerdì 27 settembre 2024, alle ore 11.30, nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo. All’evento parteciperanno Barbara Jatta, Direttore dei Musei e dei Beni Culturali, Andrea Tamburelli, Direttore delle Ville Pontificie, promotori dell’iniziativa. Interverranno anche Micol Forti, curatore del Reparto Arte Ottocento e Contemporanea e Rossana Giardina, restauratore dei Musei Vaticani.
La presentazione inaugurerà la nuova stagione espositiva del Polo Museale di Castel Gandolfo. Il dipinto rimarrà esposto fino al 17 novembre prossimo, con accesso gratuito, incluso nel biglietto d’ingresso al Palazzo Pontificio, visitabile insieme al Giardino del Moro e al Giardino Segreto, come informano i Musei Vaticani.
Il tema scelto dalla Martinetti Stiavelli era diffuso all’epoca negli ambienti pittorici. Ritrasse una donna con un abito ciociaro da lavoro e un ragazzo, adagiato su un materasso, con una coperta consunta, a esprimere un ambiente povero, quasi di miseria. Voleva così attirare l’attenzione e mostrare gli effetti della malaria che, a quel tempo, flagellava le popolazioni rurali dell’Agro pontino.
Il dipinto è altresì celebre, perché la pittrice lo scelse per la sua partecipazione alla famosa Esposizione Universale di Parigi del 1889, con il quale vinse la medaglia d’argento. Presentò la sua opera anche all’Esposizione Universale di Chicago del 1893, insieme ad un acquerello dal titolo Beggar (Mendicante).
Nello spazio espositivo è previsto anche un video e dei pannelli didattici che ripercorreranno le tappe della vita dell’artista e offriranno dettagli sulle analisi scientifiche eseguite dal Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali, e sui risultati del restauro condotto da Rossana Giardina sotto la direzione di Francesca Persegati, Responsabile del Laboratorio di Restauro Dipinti e Materiali lignei. Per l’occasione, saranno esposti anche due abiti ciociari originali risalenti a fine XIX secolo, provenienti dalle Collezioni di Arti e Tradizioni Popolari del Museo delle Civiltà all’Eur (Roma).