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I partecipanti al convegno scientifico promosso dalla Specola Vaticana hanno incontrato Papa Francesco

Fede e scienza unite nella carità

“Fede e scienza possono essere unite nella carità, se la scienza viene messa al servizio degli uomini e delle donne del nostro tempo, e non distorta a loro danno o addirittura per la loro distruzione. Vi incoraggio ad andare alle periferie della conoscenza umana: è qui che si può fare esperienza del Dio Amore, che soddisfa e appaga la sete del nostro cuore”. Così Papa Francesco, giovedì mattina, 20 giugno, ai partecipanti al secondo convegno internazionale dedicato al ricordo dell’eredità scientifica di Monsignor Georges Lemaître (1894-1966), il fisico belga che ha sviluppato quella che oggi è conosciuta come la teoria del Big Bang.

Tra i presenti all'Udienza con Papa Francesco, il Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato, Suor Raffaella Petrini, Segretario Generale e  membro della Vatican Observatory Foundation, i Gesuiti fratel Guy J. Consolmagno e Padre Gabriele Gionti, rispettivamente direttore della Specola Vaticana e vice direttore della Specola Vaticana per Castel Gandolfo, i premi Nobel Adam Riess e Roger Penrose; i cosmologi e fisici teorici Andrei Linde, Joseph Silk, Wendy Freedman, Licia Verde, Cumrun Vafa e il vincitore della Medaglia Fields Edward Witten.

L'incontro, sul tema: “Buchi neri, onde gravitazionali e singolarità spazio-temporali”, si conclude a Castel Gandolfo, venerdì 21 giugno, ed è stato promosso dalla Specola Vaticana, organismo scientifico del Governatorato, con il sostegno dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn), uno dei più importanti istituti di ricerca pubblici italiani.

 

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