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  • Giunge dal Perù il Presepe che verrà allestito in Piazza San Pietro per il Natale 2021

    Giunge dalle Ande, dal villaggio di Chopcca, una comunità nel dipartimento di Huancavelica in Perù, il Presepe che verrà allestito in Piazza San Pietro per il Natale 2021. Papa Francesco, nel dopo Angelus di domenica 24 ottobre, aveva annunciato la provenienza del Presepe, salutando la comunità peruviana che celebrava la festa del Señor de los Milagros. La natività sarà composta da più di 30 pezzi e realizzata da cinque famosi artisti di Huancavelica.

    Arriva invece da Andalo, in Trentino, nel comprensorio Dolomiti Paganella, il maestoso abete rosso o peccio (Picea abies) di circa 28 metri che troverà posto accanto al Presepe in Piazza San Pietro. L’albero proviene dalla Gestione Forestale Sostenibile del Gruppo Territoriale PEFC Trentino certificata. La Delegazione trentina curerà anche le relative decorazioni con addobbi sferici in legno.  Il Governatorato, come di consueto, per tramite della Direzione delle Infrastrutture e Servizi curerà l’illuminazione con un impianto a led a basso consumo energetico.

    Per l'Aula Paolo VI, infine, la rappresentazione della natività è stata affidata al gruppo giovani della parrocchia San Bartolomeo Apostolo di Gallio, provincia di Vicenza e diocesi di Padova.

    Il Presepe peruviano vuole ricordare i duecento anni dell'indipendenza del Paese, riprodurre uno spaccato della vita dei popoli delle Ande e simboleggiare la chiamata universale alla salvezza, in quanto il Figlio di Dio si è incarnato per salvare ogni uomo e donna della terra, a qualunque lingua, popolo, cultura e nazione essi appartengano.

    La tradizionale inaugurazione del Presepe e l'illuminazione dell'albero di Natale, si terranno, pur nel rispetto delle normative per contrastare il diffondersi della pandemia, in Piazza San Pietro, venerdì 10 dicembre, alle ore 17:00. La cerimonia sarà presieduta dall'arcivescovo Fernando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Lo stesso giorno, nella mattinata, le delegazioni di Huancavelica, di Andalo e di Gallio saranno ricevute in udienza da Papa Francesco per la presentazione ufficiale dei doni.

    La realizzazione del Presepe andino è nata dalla collaborazione tra la Conferenza Episcopale del Perù, la Diocesi di Huancavelica, il Governo regionale, il Ministero del commercio estero e del turismo, il Ministero degli affari esteri, e l'Ambasciata del Perù presso la Santa Sede.

    Le statue del Bambino Gesù, della Vergine Maria, di San Giuseppe, dei Re Magi e dei pastori saranno realizzate a grandezza naturale con materiali come la ceramica, il legno maguey (agave) e la vetroresina, e saranno vestite con i tipici costumi Chopcca. Gesù avrà le sembianze di un bambino "Hilipuska", così chiamato perché avvolto da una tipica coperta Huancavelica ed è legato con un "chumpi" o cintura intrecciata.
    I Re Magi avranno delle bisacce o sacchi contenenti alimenti caratteristici di Huancavelica, come patate, quinoa, kiwicha, cañihua, e saranno accompagnati da dei lama che porteranno sul dorso una bandiera peruviana. La nascita del Salvatore sarà annunciata da un angelo bambino, che suonerà il tipico strumento a fiato chiamato Wajrapuco. Nel Presepe troveranno spazio anche statue dei diversi animali appartenenti alla fauna locale come: alpaca, vigogne, pecore, vizcachas, parihuanas e il condor andino, simbolo nazionale del Perù.

    Vi sarà in scala ridotta, anche, una rappresentazione della comunità Chopcca, con la sua cultura, tradizione e strumenti di lavoro ancestrali, che i contadini usano per arare la terra. Chopcca è una comunità di lingua quechua di poco più di 10.000 abitanti. La comunità rurale si trova a est della città di Huancavelica, capitale del dipartimento omonimo, a un'altitudine che va dai 3.680 ai 4.500 metri sul livello del mare, in un territorio che è attraversato dal Qhapaq Ñan o Sentiero Inca.

    Per rappresentare la Natività che verrà allestita nell'Aula Paolo VI, i giovani di Gallio, dell'Unità pastorale di Gallio, Foza, Sasso e Stoccareddo, invece, hanno scelto di ispirarsi a un tipo rustico della zona destinato al ricovero degli animali. Questo “stalotto”, come viene chiamato in dialetto, ospita, a grandezza naturale, pochi personaggi: la Sacra Famiglia, un pastore che porta sulle spalle un agnellino e una pecora ai suoi piedi, e una donna che tiene una colomba dentro un cestino. Saranno presenti anche le statue di alcuni animali da cortile come conigli, galline e un gatto. All'interno della “stalotto” sono stati collocati vari utensili usati un tempo dai contadini dell'altopiano: seghe, rastrelli, zappe, ma anche uno stampo in legno per preparare il burro in casa, oltre a contenitori per il latte e racchette per la neve, damigiane per il vino, e gabbie per gli uccelli da richiamo. All'esterno del rustico è stato collocato un recinto per conigli fatto da lastre di pietra che nella lingua cimbra si chiamano “Stoan platten”, che ancora oggi delimitano i confini tra le abitazioni e segnalano i sentieri. Vi è anche una legnaia di abete rosso con tronchi tagliati e lasciati ad essiccare che serviranno ad alimentare la piccola stufa all'interno del rustico.

    Altra cultura, quella della popolazione di Andalo, da dove arriva l'abete natalizio. “Ntant che pòlsest va a tagliar su legna” (mentre ti riposi taglia un po’ di legna!). È il detto anderlero che ben rappresenta l'operosità e il modo di affrontare la vita degli abitanti di questa località trentina. Immersa tra i boschi e il verde altopiano compreso tra le Dolomiti di Brenta e la Paganella, Andalo è incluso nei comuni aderenti al Parco Naturale Adamello Brenta. È circondato da boschi in prevalenza composti da aghifoglie e latifoglie. È da questi boschi secolari che è stato prelevato il grande abete che troverà spazio in Piazza San Pietro e che insieme con il Presepe rimarrà esposto fino alla conclusione del Tempo di Natale, che coincide con la festa del Battesimo del Signore, domenica 9 gennaio 2022.

  • I partecipanti al convegno scientifico promosso dalla Specola Vaticana hanno incontrato Papa Francesco

    Fede e scienza unite nella carità

    “Fede e scienza possono essere unite nella carità, se la scienza viene messa al servizio degli uomini e delle donne del nostro tempo, e non distorta a loro danno o addirittura per la loro distruzione. Vi incoraggio ad andare alle periferie della conoscenza umana: è qui che si può fare esperienza del Dio Amore, che soddisfa e appaga la sete del nostro cuore”. Così Papa Francesco, giovedì mattina, 20 giugno, ai partecipanti al secondo convegno internazionale dedicato al ricordo dell’eredità scientifica di Monsignor Georges Lemaître (1894-1966), il fisico belga che ha sviluppato quella che oggi è conosciuta come la teoria del Big Bang.

  • Il Cardinale Fernando Vérgez Alzaga insignito dell'Ordine del Quetzal guatemalteco

    Un segno dell'amicizia tra Vaticano e Guatemala

    Il Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato, è stato insignito dell'Ordine del Quetzal, massima onorificenza del Guatemala. La consegna è avvenuta, giovedì mattina, 20 giugno, nel Palazzo del Governatorato. A rappresentare lo Stato guatemalteco, il ministro Ambasciatore Carlos Ramiro Martínez Alvarado, e Alfredo Vásquez Rivera, Ambasciatore presso la Santa Sede.

  • Il cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, ha concluso il mese mariano nei Giardini Vaticani

    Come tante fiammelle davanti al Cuore di Maria

    Centinaia di fiammelle come tante suppliche portate al Cuore di Maria perché giungano al Cuore di suo Figlio. Sono quelle della lunga processione che si è snodata attraverso i Giardini Vaticani, venerdì sera, 31 maggio, fino ad arrivare alla Grotta di Lourdes. Tantissimi i fedeli convenuti per la recita del Rosario, alla luce dei flambeaux, che hanno ascoltato  la meditazione conclusiva del Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

  • Il Governatorato lancia il nuovo sito web in tre lingue e un periodico trimestrale

    Il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano è impegnato, nell’ambito delle sue competenze, nella promozione della Comunicazione istituzionale.

    Si inserisce in questo sforzo, il lancio del nuovo sito webwww.vaticanstate.vae la creazione di un periodico trimestrale online dal titolo Dal cuore dello Stato – Il Governatorato si racconta.

  • Il Papa ai Musei Vaticani

    Venerdì scorso, ai Musei Vaticani, è stato proprio Papa Francesco il primo visitatore del rinnovato Museo Etnologico, nuovo non solo nella struttura e nell’allestimento ma anche nel nome particolarmente evocativo: “Museo Etnologico Anima Mundi”.
    Una speciale inaugurazione quella avvenuta il 18 ottobre alla presenza del Pontefice, dei rappresentanti del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali, ma anche e soprattutto dei numerosi Padri sinodali giunti in Vaticano in occasione del Sinodo per l’Amazzonia.

    Non è un caso infatti che sia dedicata proprio all’Amazzonia – con il pregnante e simbolico titolo Mater Amazonia. The deep breath of the world – la prima mostra ospitata in questo nuovo Museo che, dopo due anni di intensi lavori, e seppur ancora in via di rinnovamento, ha ritrovato il suo slancio ideale ed un allestimento finalmente adeguato alla sua specifica missione: custodire – per usare le parole del Curatorepadre Nicola Mapelli – in armoniosa sintesi, le testimonianze dell’arte e della cultura di tutti i popoli del Mondo e, attraverso di queste, il loro spirito, la loro Anima, per l’appunto.

    Il Santo Padre, nell’inaugurare lo spazio museale che sarà ufficialmente aperto al pubblico dal 28 ottobre, non ha mancato di sottolineare la vocazione all’accoglienza dei Musei Vaticani, una “casa” viva, abitata e aperta a tutti, con le porte spalancate ai popoli del mondo intero e ha esortato, come già in precedenti occasioni, a coltivare la bellezza e l’arte come antidoto alla cultura del rancore, del razzismo e del nazionalismo.

  • Il Presidente e il Segretario Generale hanno incontrato l’Ambasciatore del Paraguay presso la Santa Sede

    Il Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, e Suor Raffaella Petrini, rispettivamente Presidente e Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, venerdì mattina, 19 luglio, hanno incontrato S.E. María Leticia Casati Caballero, Ambasciatore del Paraguay presso la Santa Sede, in visita di congedo.

  • Il Santo Padre avvia il progetto "Borgo Laudato si" per la formazione all'ecologia integrale nella sua residenza di Castel Gandolfo. Il progetto è affidato al Centro di Alta Formazione "Laudato si"

    Il Santo Padre ha voluto contribuire tangibilmente allo sviluppo dell’educazione ecologica aprendo un nuovo spazio di formazione e sensibilizzazione nella sua residenza di Castel Gandolfo. Nasce così il progetto «Borgo Laudato si’», secondo il quale la bellezza dei giardini di Villa Barberini e delle Ville Pontificie diventa lo scenario naturale per lo sviluppo di un luogo di formazione all’ecologia integrale, aperto a tutte le persone di buona volontà. Le attività e le iniziative che verranno poste in essere nei prossimi mesi si prefiggono di coniugare educazione all’ecologia integrale, economia circolare e generativa e sostenibilità ambientale. Il Borgo Laudato si’ intende proporsi come un segno concreto dell’applicabilità dei principi magistralmente illustrati da Papa Francesco nell’Enciclica «Laudato si’».

    Il Santo Padre ha deciso di affidare lo sviluppo e la realizzazione del progetto Borgo Laudato si’ al Centro di Alta Formazione Laudato si’, «un organismo scientifico, educativo e di attività sociale, operante per la formazione integrale». Ad esso spetterà il compito di tradurre in opere concrete, durante i prossimi mesi, questa meravigliosa intuizione di Papa Francesco.

    Il Borgo Laudato Si’ potrà avvalersi del meraviglioso patrimonio naturale e storico delle Ville Pontificie, impegnandosi a proteggerlo e svilupparlo con premura amorosa, così da accompagnare l’investimento sull’educazione con un consistente impegno per promuovere la cultura della cura (cfr. Messaggio per la LV Giornata Mondiale Della Pace).

    Con i due chirografi pubblicati oggi sul sito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano si costituisce il Centro di Formazione e si dà l’avvio al progetto, individuandone i responsabili.

    Come recita l’introduzione del chirografo, «La cura della “casa comune” è una responsabilità che assumiamo verso il nostro prossimo ed insieme un modo per riconoscere l’infinita bellezza di Dio e contemplare il mistero dell’universo. Perché in ogni persona si risvegli il desiderio di concorrere a realizzare questo dovere, con l’Enciclica Laudato si’ [LS] ho richiamato l’esempio di San Francesco che manifestò un particolare rispetto all’opera creatrice di Dio considerandola inseparabile dall’attenzione verso gli ultimi e gli abbandonati (cfr LS, 10).»

    Il Santo Padre ha ripetutamente sottolineato come il contesto mondiale attuale presenti tutta una serie di sfide riguardanti la cura della casa comune. I molteplici campanelli di allarme che gli scienziati di tutto il mondo continuano a segnalare sono segni di un cammino sbagliato, che porta l’umanità verso orizzonti diversi da quelli voluti da Dio, orizzonti di distruzione e rovina. Il disegno divino ha come obiettivo finale il pieno sviluppo della famiglia comune nella casa comune.

    C’è bisogno di una vera e propria conversione ecologica, che si traduca in «nuove convinzioni, nuovi atteggiamenti e stili di vita» (LS, 202). Tale conversione passa necessariamente attraverso un’educazione ecologica, «una formazione delle coscienze ispirata dalla condivisione dei beni, dal rispetto della dignità di ogni persona, dalla gratuità dell’operare e del dare».

     Chirografo Istituzione CAF

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     Statuto CAF

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     Chirografo nomine CAF

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  • Il Segretario Generale ha partecipato a un incontro all’Ambasciata della Repubblica di Corea

    Giornata internazionale delle donne in diplomazia

    Per commemorare la Giornata internazionale delle donne in diplomazia, che si celebra il 24 giugno, Suor Raffaella Petrini, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, ha partecipato a un piccolo ricevimento all’Ambasciata della Repubblica di Corea presso la Santa Sede.

  • Il Segretario Generale ha partecipato al workshop su trasparenza e responsabilità nella Chiesa Cattolica

    La riforma finanziaria ha portato profondi cambiamenti

    “La riforma finanziaria avviata da Papa Benedetto XVI e proseguita con determinazione da Papa Francesco ha portato a profondi cambiamenti all'interno delle strutture e procedure della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano”. Così Suor Raffaella Petrini, delle Suore Francescane dell'Eucaristia, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, nel saluto ai partecipanti al workshop sul tema: “Transparency and Accountability in the Catholic Church: A Practical Journey”. L’incontro si è tenuto, mercoledì mattina, 19 giugno, nell'Aula Vecchia del Sinodo in Vaticano.

  • In festa tra api e supereroi

    L’“Estate Ragazzi in Vaticano”  raccontata dal salesiano  don Franco Fontana. (Di Nicola Gori)

    “Estate ragazzi in Vaticano” non è solo un momento di gioco e di svago, ma anche di formazione, socializzazione e di amicizia. Lo spirito che anima tutta l’iniziativa è quello dell’oratorio di don Bosco, dove Cristo direttamente o indirettamente è un “compagno” con cui condividere un cammino insieme. Ne parla, in questa intervista a «L’Osservatore Romano»,  don Franco Fontana, direttore della comunità salesiana in Vaticano e cappellano della Direzione dei servizi di sicurezza e di protezione civile e dei Musei Vaticani.

    Quante persone coinvolge questa iniziativa?

    Quest’anno abbiamo 250 ragazzi divisi in 3 gruppi in base alle fasce di età — dai 5 ai 7 anni, dagli 8 ai 10 e dagli 11 ai 13 —, impegnati dal 3 luglio al 4 agosto, con la partecipazione di 35 animatori, e 5 educatori salesiani: 3 religiosi e 2 suore. L’Estate Ragazzi si svolge all’interno della Città del Vaticano in spazi dedicati e attrezzati, dove è possibile compiere attività ludico-ricreative e sportive. In particolare, visto il caldo torrido, i ragazzini si rinfrescano facendo il bagno e giocando nelle piscine allestite dietro i Musei Vaticani. Lo spirito dell’iniziativa è quello dell’oratorio, cioè non solo gioco, ma anche formazione. La sintesi di ciò la troviamo al cancello di ingresso delle piscine, dove è affisso un cartello con scritto: “Estate ragazzi”, ma dietro è segnato: “Oratorio estivo”.

    Qual è il tema di quest’anno?

     “Bee heroes - squadre di eroi”. Vuole richiamare il mondo delle api e ispirarsi a un viaggio che ha come base l’enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti. Vogliamo così costruire delle relazioni autenticamente fraterne nella comunità. Cerchiamo di far riflettere i ragazzi su come si possono modificare gli atteggiamenti e la mentalità con cui agiamo ogni giorno. Attraverso il gioco di squadra, ascoltando i consigli di famosi allenatori, i ragazzi si confrontano sul campo per vincere un’unica grande sfida: scoprirsi fratelli.

    Quali sono gli orari di una giornata tipo?

    L’ingresso è a partire dalle ore 7.30 con accoglienza e giochi di gruppo. I ragazzi possono arrivare entro le 9, quando offriamo la colazione a base di cornetti appena sfornati e dei succhi di frutta. Poi, si canta l’inno, con il quale si inizia la giornata, si prega e si presenta il programma. Alle 10 cominciano le attività sportive, il bagno in piscina e i laboratori. Alle 13 si pranza. Alle 14 sono previsti giochi e mini tornei, seguiti da alcune attività formative. Dalle 16 giochi a squadre e spettacoli. Ogni pomeriggio alle 17 offriamo la merenda, poi i ragazzi iniziano a tornare a casa e alle 18 terminano le attività. Il venerdì si chiude alle 14 con il pranzo.

    In quali ambienti si svolge l’attività?

    Fondamentalmente, nell’Aula Paolo vi , dove per fare spazio sono state tolte metà delle sedie che vengono usate abitualmente nelle udienze del Papa. L’atrio è stato attrezzato per la colazione, il pranzo e la merenda. Altro luogo a nostra disposizione è all’aperto, dietro i Musei Vaticani, dove ci sono le piscine e i campi da tennis. È qui che si trascorre quasi tutta la mattinata. Divisi in gruppi, i ragazzi si divertono sotto gli occhi vigili degli animatori. Naturalmente, le attività di gioco in acqua ed acquaticità sono adattate secondo la fascia d’età. Ma nell’area  facciamo anche altri sport e giochi a squadre, che favoriscono la socializzazione e l’instaurarsi di nuove amicizie. Nel pomeriggio, le attività riprendono nell’Aula Nervi, dove ogni giorno c’è una nuova storia. Per esempio,  abbiamo avuto lo spettacolo di un mago, mentre un’altra volta c’erano gli esperti dell’Accademia del gelato, che hanno spiegato come si prepara il dolce estivo amato dai bimbi.

    Dal punto di vista formativo cosa proponete?

    Abbiamo  laboratori dove si può creare qualcosa con le proprie mani: un gioco o un ricordo da portare a casa. Proviamo a coinvolgere i ragazzi nel tornare a prendere in mano carta, colla, pennelli per sviluppare la creatività. Scopriranno così il riciclo, le tecniche di pittura, il collage, la manipolazione con pasta di sale. Ogni pomeriggio c’è il momento educativo sul tema scelto, completato da tanti giochi a squadre per imparare nuovi valori divertendosi. E non mancano balli di gruppo, spettacoli e sfide.

    Chi sono gli educatori?

    Come ho detto ci sono tre salesiani e due figlie di Maria Ausiliatrice. Il responsabile è don Benni che opera a stretto contatto con Sergio il coordinatore laico, coinvolgendo tutto lo staff. Il coordinamento è affidato a me, in collaborazione con la società Play It, l’agenzia di animazione “Tutto in una Festa”. Quest’anno però c’è una novità: ben venti ragazzi che hanno già fatto l’esperienza dell’Estate in Vaticano. Hanno partecipato alle edizioni degli anni passati e ora, avendo dai 14 ai 15 anni non possono più iscriversi. Tuttavia, si sono resi disponibili a fare l’aiuto animatori in modo volontario. Li abbiamo suddivisi nelle varie settimane in modo che ve ne siano presenti 6 o 8 a turno. Come i salesiani, anche loro stanno a contatto con gli animatori, rafforzando la collaborazione tra laici e religiosi.

     

  • In September, Castel Gandolfo celebrates its Patron Saint St Sebastian the martyr

    A protector against the evils of body and spirit

    In 1867, in the middle of August, an epidemic of cholera hit the Castelli Romani. Albano Laziale’s population was almost decimated, with an enormous mortality rate,  a "cemetery of cholera and the plague".

  • Inaugurata dopo i restauri la Biblioteca della Terza Loggia del Palazzo Apostolico

    I lavori realizzati dal Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

    Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha benedetto e inaugurato, venerdì mattina, 14 giugno, la Biblioteca della Terza Loggia del Palazzo Apostolico dopo i lavori di ristrutturazione a cura delle Direzioni delle Infrastrutture e Servizi, delle Telecomunicazioni e dei Sistemi Informatici e in collaborazione con quella dei Musei e dei Beni Culturali del Governatorato.

  • Inaugurati il presepe e l’albero

    «Simboli della tragedia e della speranza», il presepe e l’albero inaugurati in piazza San Pietro nel pomeriggio di giovedì 5 dicembre hanno richiamato alla memoria la tempesta che nell’ottobre scorso ha flagellato il nord-est dell’Italia, radendo al suolo centinaia di migliaia di piante e mettendo in ginocchio intere comunità. Proprio alcuni tronchi provenienti dalle zone colpite dal nubifragio sono stati collocati sullo sfondo del paesaggio della natività offerta da Scurelle, piccolo centro della Valsugana, in provincia di Trento, e posta accanto al maestoso abete rosso giunto dal territorio del comune di Rotzo e delle frazioni di Pedescala e San Pietro, in provincia di Vicenza.

    Due simboli che rappresentano —ha spiegato all’inizio della cerimonia il cardinale Bertello, presidente delGovernatorato, la cui Direzione infrastrutture e servizi ha curato gli addobbi e l’illuminazione in collaborazione con la Osram — «l’espressione della fede di una popolazione che ha saputo tradurre i suoi sentimenti in arte e che adesso mette tutto ciò a disposizione dell’universalità della Chiesa». Da parte sua il vescovo segretario Vérgez Alzaga, prendendo la parola in conclusione, ha ribadito che il Natale deve essere per tutti «un’occasione per riscoprire la solidarietà verso il creato e le sue creature, a cominciare dall’umanità ferita e bisognosa di aiuto».

    Alla cerimonia, allietata dalle musiche eseguite dalla banda del Corpo della Gendarmeria vaticana, diretta dal maestro Cimini, e dal coro Lagorai di Torcegno, e animata dalle coreografie del gruppo tamburi e sbandieratori della Dama Castellana di Conegliano Veneto — il comune del Gruppo presepio artistico Parè, in provincia di Treviso, che ha curato l’allestimento della natività nell’Aula Paolo VI — sono intervenuti, tra gli altri, l’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, e i vescovi di Padova, Claudio Cipolla, e di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo; padre García de la Serrana Villalobos; le autorità della regione Veneto, della provincia autonoma di Trento e dei comuni di provenienza del presepe e dell’albero.

  • Inauguration of Library in the Apostolic Palace’s Third Lodge

    Restoration works of the Governorate of Vatican City State

    On Friday morning, 14 June, Cardinal Pietro Parolin, Secretary of State, blessed and inaugurated the Library of the Third Lodge of the Apostolic Palace after the completion of restoration works carried out by the Governorate’s Directorates for Infrastructure and Services, of Telecommunication and Information Systems and of Museums and Cultural Heritage.

  • Inaugurazione del Presepe e illuminazione dell'albero in piazza San Pietro

    Piazza San Pietro si è riempita di luci e stupore in occasione dell'inaugurazione del Presepe e dell'illuminazione dell'Albero di Natale

    A Piazza San Pietro ha suscitato grande emozione e commozione l’inaugurazione del Presepeofferto dall’abbazia territoriale di Montevergine. Un altro momento culminante della serata, l'illuminazione dell'albero di Natale, donato dall’arcidiocesi polacca di Elk. L’albero ed il Presepe rimarranno illuminati fino alla notte di domenica 7 gennaio 2018, giorno in cui si commemora il Battesimo del Signore e si conclude, nella liturgia, il Tempo di Natale.

  • Intervento di Suor Raffaella Petrini alla Keeley Vatican Lecture dell'Università Notre Dame

    Salvaguardare e valorizzare la persona nella sua integrità.

    Attraverso la Dottrina Sociale, la Chiesa presenta “la sua risposta alle questioni etiche sollevate nel tempo dalle società e interpreta i valori morali delle attività sociali, compresa la leadership umana, offrendo principi guida, non soluzioni tecniche, coerenti con la visione evangelica della vita”. Così Suor Raffaella Petrini, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, intervenendo alla Keeley Vatican Lecture, mercoledì 1° novembre 2023, presso il Nanovic Institute for European Studies dell'Università Notre Dame, negli Stati Uniti d'America.

  • Intervento di Suor Raffaella Petrini alla Keeley Vatican Lecture dell'Università Notre Dame

    Salvaguardare e valorizzare la persona nella sua integrità.

    Attraverso la Dottrina Sociale, la Chiesa presenta “la sua risposta alle questioni etiche sollevate nel tempo dalle società e interpreta i valori morali delle attività sociali, compresa la leadership umana, offrendo principi guida, non soluzioni tecniche, coerenti con la visione evangelica della vita”. Così Suor Raffaella Petrini, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, intervenendo alla Keeley Vatican Lecture, mercoledì 1° novembre 2023, presso il Nanovic Institute for European Studies dell'Università Notre Dame, negli Stati Uniti d'America.

  • La “Nassa del Pescatore” nel ricordo di San Pietro

    La realizzazione a cura del Servizio Giardini e Ambiente del Governatorato

    In onore del primo Papa, il Servizio Giardini e Ambiente della Direzione delle Infrastrutture e Servizi del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, ha rinnovato una tradizione che risale alla fine del XVIII secolo e che non veniva più ripresa dal 2017.  

  • La giornata del netturbino in Vaticano

    Alle 3 del mattino, ogni giovedì, in piazza San Pietro, una spazzatrice automatica si aggira rumorosamente sul selciato. È guidata da un netturbino vaticano che inizia a pulire il suolo e a svuotare i 99 cestini. Un rito che si ripete di settimana in settimana per tutto l’anno. Lo spiega Rafael Tornini, responsabile del Servizio giardini e ambiente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

    Normalmente, la giornata del netturbino inizia alle 6, ma ogni giovedì la pulizia della piazza è ancora più accurata e inizia alle 3,00 e per questo l’operatore viene coadiuvato da alcuni membri della Gendarmeria vaticana e dei vigili del fuoco. Oltre che spazzare i rifiuti lasciati per terra, si deve anche lavare e disinfettare tutta la superficie compresi i colonnati, perché il giorno precedente c’è stata l’udienza generale di Papa Francesco alla presenza di migliaia di persone. Per questo, tutti i giorni, incluso il lunedì di Pasquetta, le due spazzatrici stradali girano per pulire i sampietrini. Due volte all’anno nella piazza si effettua anche il trattamento diserbante con 1.400 litri di acqua e 20 litri di prodotti a basso impatto ambientale. Le spazzatrici vanno su e giù anche per le strade del Vaticano per ripulire principalmente il suolo dalle foglie. Passano poi i netturbini a svuotare i 25 cestini che ogni giorno vengono riempiti dai visitatori dei Giardini. Ma il grosso dei rifiuti proviene dai residui vegetali. In primo luogo dalla rasatura dei prati, soprattutto in estate, che viene effettuata una volta alla settimana, e dalla potatura delle siepi e degli alberi, in inverno. Si tratta di circa 400 tonnellate di residui vegetali all’anno, al quale si aggiungono rami caduti e addobbi floreali usati nelle celebrazioni alla presenza del Pontefice.

    Oltre alle due spazzatrici automatiche, il Servizio giardini e ambiente è dotato di un Ape porter e di un furgone per la raccolta della carta e del cartone. Le maestranze addette sono quattro oltre a un dipendente fisso all’ecocentro che si trova nei pressi della Torre di San Giovanni. Una grande mole di lavoro li attende ogni giorno, visto che a turno devono non solo raccogliere i rifiuti speciali provenienti dai diversi uffici porta a porta, ma recuperare quelli differenziati. Piazza San Pietro poi, specialmente dopo le udienze generali del mercoledì, è una miniera di materiali abbandonati. Basti pensare a quanti oggetti vengono bloccati dai metal detector collocati agli accessi. Si tratta in maggioranza di materiali potenzialmente pericolosi, come forbici, coltelli, bottiglie di vetro che vengono consegnati al Servizio giardini e ambiente. Almeno una dozzina di sacchi di plastica nera vengono riempiti.

    Il martedì e il venerdì i netturbini effettuano il giro del Vaticano per ritirare carta e cartone che portano all’ecocentro. Poi, ci sono giorni in cui vanno a ritirare le pile usate, i vecchi pc e i liquidi che si utilizzano per lo sviluppo e la stampa delle immagini al Servizio fotografico. C’è poi il giorno riservato al ritiro della plastica inserita nei compattatori per il Pet, il classico materiale con cui sono fatte le bottigliette dei distributori automatici, installati nei Musei vaticani. Sempre ai Musei, due volte al mese vengono ritirati gli scarti pericolosi di sostanze chimiche usate nei restauri.

    I grandi cassonetti, invece, vengono svuotati due volte al giorno dai camion della spazzatura di una ditta specializzata. Una volta alla settimana viene effettuata la raccolta del vetro, della plastica da imballo, della carta, e dell’umido proveniente dalle mense e dalle poche abitazioni presenti.

    Tornini ha fornito alcuni dettagli che evidenziano la mole di rifiuti raccolti da gennaio a luglio di quest’anno. Oltre 2000 quintali di carta e cartone, 240 quintali di plastica, 700 quintali di scarti di umido dalle mense, 300 quintali di vetro, 2.200 quintali di potature e sfalci, 620 quintali di ferro e materiali ferrosi, 4.000 chilogrammi di batterie al piombo, 1.800 chilogrammi di olio alimentare, 900 chilogrammi di olio motore, 2.500 chilogrammi di computer usati, 6.000 chilogrammi di cavi elettrici, 2.000 chilogrammi di lampade al neon e 140 chilogrammi di contenitori per toner delle fotocopiatrici. 

    Fonte: L’Osservatore Romano n.235 del 16 ottobre 2019 - Nicola Gori

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