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28 luglio: San Vittore I, Papa

Il primo Pontefice africano

Vittore è stato il primo Papa africano della Chiesa di Roma. Durante il suo pontificato, l’imperatore Commodo sospese le persecuzioni contro i cristiani ed incontrò il Papa. In questa occasione, Vittore gli presentò un elenco di cristiani condannati ai lavori forzati nelle miniere della Sardegna. Commodo ne ordinò la liberazione, segnando il primo caso in cui l’Impero trattò ufficialmente con la Chiesa e con il Vescovo di Roma (anno 190).

Vittore, che succedette a Sant’Eleuterio, rafforzò l’autorità della Chiesa di Roma rispetto alle altre comunità cristiane e si impegnò con decisione contro le eresie. Vittore morì il 28 luglio nel 199 circa e venne sepolto sul colle Vaticano, vicino alla tomba di San Pietro.

Durante il suo pontificato si intensificò una controversia importante: quando celebrare la Pasqua. I cristiani provenienti dall’Asia, residenti a Roma, seguivano un calendario diverso, che permetteva di celebrare la Pasqua anche in giorni non festivi. Per affrontare questa divergenza, si tiene a Roma il primo Sinodo conosciuto nella storia della Chiesa.

Le Chiese dell’Asia, seguendo un’antica tradizione, celebravano la Pasqua il 14 del mese di nisàn, secondo il calendario ebraico. Questa data coincideva con la Pasqua giudaica, giorno in cui si sacrificava l’agnello pasquale, e in quel momento concludevano anche il digiuno pasquale.

Al contrario, le altre Chiese cristiane preferivano terminare il digiuno e celebrare la Pasqua la domenica successiva a quella data. In questo modo, mettevano in evidenza non tanto la morte di Gesù, ma soprattutto il momento della sua resurrezione, avvenuta tre giorni dopo la crocifissione, cioè proprio di domenica, il "giorno del Signore" per eccellenza.

Con il tempo, nel corso del III secolo, la pratica romana di celebrare la Pasqua la domenica diventa la norma per tutta la Chiesa. Inoltre, secondo San Girolamo, Papa Vittore è il primo a scrivere in lingua latina, mentre fino a quel momento tutti i testi ecclesiastici erano stati redatti in greco.

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