Il Presidente del Governatorato è intervenuto al summit per il centenario dell’Università di Nazareth a Rochester

Cambiamenti di paradigma per una leadership della cura
“Prendersi cura prima di tutto della fragilità degli esseri umani, riconoscere la centralità della persona umana, coltivare i doni di ogni uomo e donna, investire nelle persone e creare ambienti, anche economici e lavorativi, in cui possano crescere e fiorire veramente i loro talenti”. Sono i compiti che devono svolgere i dirigenti per promuovere una leadership della cura.
Li ha indicati Sr. Raffaella Petrini, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, mutuandoli dal nuovo modello di leadership, che Papa Francesco aveva delineato, nel suo discorso ai membri del Parlamento europeo a Strasburgo, il 25 novembre 2014. L’intervento di Sr. Petrini è avvenuto durante il summit interreligioso per il centenario dell’Università di Nazareth a Rochester, negli Stati Uniti d’America. Il Presidente del Governatorato è intervenuto con una relazione sul tema: “Cambiamenti di paradigma: promuovere una leadership della cura”. L’incontro si è svolto, domenica 6 aprile, e ha visto anche la partecipazione del rabbino Sharon Cohen Anisfeld, presidente dell'Hebrew College nel Massachusetts; e Najeeba Syeed, J.D., direttore esecutivo interreligioso all’Augsburg University nel Minnesota. I tre relatori si sono confrontati sulle prospettive cristiane, ebraiche e musulmane sulla costruzione della pace, la cura e la compassione.
Il cambiamento di paradigma delineato dal Presidente del Governatorato “è centrato su una visione dell’economia moderna che mette al centro la persona umana e i suoi bisogni, e riconosce il lavoro umano come dimensione essenziale dell’esistenza attraverso la quale gli uomini e le donne costruiscono la loro vita: il lavoro come vocazione”. In questo quadro mutevole, ha aggiunto Sr. Petrini, i leader che “desiderano contribuire a questo cambiamento devono focalizzare l’attenzione sullo sviluppo integrale dei membri delle loro organizzazioni”. Un approccio alla gestione “incentrato sull’essere umano permette ai leader di concentrarsi sulle esigenze della persona e promuovere una cultura della reciprocità e della collaborazione, in cui le sfere private e professionali non sono più rigidamente separate”.
Questo stile di leadership, ha fatto notare, implica “un particolare atteggiamento di cura per le persone nelle loro dimensioni personali e professionali, una sensibilità concreta allo sviluppo del capitale umano che fa funzionare efficacemente qualsiasi organizzazione”. A questo proposito, il Presidente del Governatorato ha evidenziato la necessità, per dirigenti e responsabili della gestione, di avere un riguardo peculiare all’ethos della cura, che si traduce in solidarietà e attenzione nei confronti della persona, soprattutto in presenza di fragilità.