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Il Registro Veicoli Vaticani e le sue competenze

Al Papa la targa SCV numero 1

La numero 1 è riservata al Pontefice, le altre 599 targhe SCV sono a disposizione dei veicoli in circolazione nello Stato della Città del Vaticano. È dal 1930 che il Registro Veicoli Vaticani immatricola mezzi appartenenti al Governatorato e agli Organismi della Santa Sede. Rilascia anche le patenti esclusivamente a cittadini e residenti nello Stato e si occupa della riscossione del bollo di circolazione. Ne parla in questa intervista Elena Montesi, Registro Veicoli Vaticani.

Nello Stato vaticano esiste un PRA come in altri Paesi?

La legge Pontificia numero II, intitolata Legge sulla cittadinanza ed il soggiorno, emanata il 7 giugno 1929 istituiva il Registro Veicoli Vaticani, che svolge i compiti specifici di Pubblico Registro dei Veicoli dello Stato della Città del Vaticano. Secondo le direttive impartite dal Segretario Generale del Governatorato, provvede all’immatricolazione dei veicoli, al rilascio e rinnovo delle patenti vaticane per i cittadini e residenti nello Stato della Città del Vaticano. Attualmente il Registro è gestito dall’Ufficio Giuridico del Governatorato

 

Quali sono le particolarità di questo servizio?

Espletando le funzioni di PRA, il Registro Veicoli si occupa anche del rilascio delle patenti vaticane solo esclusivamente per i cittadini ed i residenti nello Stato della Città del Vaticano. Si possono convertire le patenti di tutto il mondo; per poter circolare in Italia e all’estero il documento vaticano deve essere accompagnato dal Permesso Internazionale di condurre che ha validità 2 anni. La patente ed il Permesso Internazionale vengono rilasciati dal Segretario Generale del Governatorato. I cittadini ed i residenti possono sostenere l’esame teorico per l’abilitazione a condurre in Vaticano, ricevendo come in Italia il cosiddetto “Foglio rosa” per consentire l’esame pratico su certificazione dell’ingegnere preposto.

 
A chi sono riservate le targhe vaticane e quali sono?

Le prime targhe emesse furono le “SCV” (1930), oggi sono esclusivamente ad uso istituzionale perché appartenenti al Governatorato e agli Organismi della Santa Sede. I primi veicoli da avere targa SCV furono quelli del “garage pontificio”, cioè del seguito papale e degli alti dignitari. La targa SCV 1 di colore rosso è riservata ai veicoli del Sommo Pontefice (papamobile). I mezzi appartenenti a privati cittadini vaticani in un primo momento avevano la targa EE (escursionisti esteri); nel 1988 venne introdotta l’attuale targa CV. Possono ottenere la targa privata CV i Presidenti e i Segretari di Dicasteri della Curia Romana, i cittadini vaticani, gli Organi di Governo e i Direttori e del Governatorato. Le targhe SCV e CV sono di diverse dimensioni: la più grande, contrassegnata da un bollo speciale, deve essere collocata nella parte posteriore del veicolo, la più piccola in quella anteriore.

 

Può fornirci qualche dato, tipo numero vetture immatricolate, quando è stata la prima?

Attualmente in circolazione vi sono circa 600 veicoli con targa SCV, circa 300 CV.

 

Si paga anche il bollo? Ci sono incentivi per il rinnovo del parco auto?

Da un anno a questa parte inoltre, per ridurre le emissioni di CO2, il Governatorato ha introdotto circa 40 vetture elettriche ad uso delle varie amministrazioni, inaugurando una sostituzione graduale del parco auto. Le targhe dei mezzi dismessi (rottamati o nazionalizzati), debbono essere restituite al Registro Veicoli Vaticani che in base alla normativa vigente, provvederà a distruggerle. Tutti coloro che hanno diritto alla targa vaticana ad eccezione dei Cardinali e qualche personalità che gode dell’esenzione, pagano il bollo di circolazione, mentre la maggior parte degli Enti è esente dal pagamento della vidimazione annuale.

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