A Chicago il Segretario Generale è intervenuto al 10° anniversario di “Integrating Art & Faith” del Capitolo dell’Illinois dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums
I Musei del Papa: tesoro di arte e di fede
Il legame tra arte e fede, tra bellezza e verità, tra evangelizzazione e opere dell’ingegno e il ruolo che rivestono in questo contesto i Musei Vaticani. Sono gli argomenti trattati durante una tavola rotonda tra il Cardinale Blase Joseph Cupich, Arcivescovo di Chicago, e Sr. Raffaella Petrini, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
L’incontro è stato moderato dal Rev. Louis J. Cameli, Delegato per la formazione e la missione dell’Arcidiocesi. Ad ascoltare il dibattito, i membri del Capitolo dell’Illinois dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums, riuniti in occasione del 10° anniversario dell’iniziativa “Integrating Art & Faith”. L’evento, che è stato molto seguito, si è tenuto presso l’University Club di Chicago, sabato pomeriggio, 2 novembre. Erano presenti, tra gli altri, Monsignor Terence Hogan, Coordinatore dell'Ufficio Rapporti con i Patrons of the Arts in the Vatican Museums, il rev. Gerald Gunderson, Anna Shea, Presidente del Capitolo, Donna Nelson-Stride, Vice Presidente, e Susan J. Miller Overby, tesoriere. Il Cardinale Cupich, che ha sempre sostenuto i Patrons locali, dialogando con Sr. Petrini, ha illustrato i motivi che hanno spinto i Pontefici a raccogliere in una così splendida struttura i capolavori d’arte.
Nel dibattito è stato sottolineato che la costituzione dei Musei Vaticani da parte dei Pontefici, lungo il corso dei secoli, ha risposto al bisogno di conservare, tramandare ed esporre i capolavori artistici per mostrare al mondo la bellezza del creato e il genio creativo dell’uomo.
A questo proposito, è stato fatto riferimento a quanto affermato dal Pontefice nel volume Papa Francesco. La mia idea di arte, Edizioni Musei Vaticani – Mondadori: “Se il Papa ha dei musei è proprio per questo! Perché l’arte può essere un veicolo straordinario per raccontare agli uomini e alle donne di tutto il mondo, con semplicità, la buona notizia di Dio che si fa uomo per noi, perché ci vuole bene! Ed è bello, questo!”.
Negli approfondimenti è stato ricordato che i Musei Vaticani nascono come collezioni di scultura classica. I Pontefici, infatti, si ritenevano eredi di tutto quel patrimonio classico dell’Urbe che era diventata cristiana. In questo senso, ciò che era rimasto della civiltà romana doveva, quindi, essere conservato, custodito e messo in risalto, quale atto di omaggio a Dio e di onore per la Chiesa.
Il Cardinale Cupich e Sr. Petrini hanno evidenziato come dalla seconda metà del XVIII secolo, le raccolte pontificie si sono ampliate e si sono evolute lentamente in un museo in senso moderno, che ha per obiettivo di tutelare le opere d’arte e di promuoverne lo studio e la conoscenza.
I Musei Vaticani che conosciamo oggi sono, quindi, hanno osservato i due relatori, il risultato di un’attività di raccolta, selezione, conservazione e indagine, che ha portato la collezioni del Papa a diventare un tesoro di arte e di fede. Si deve, perciò, alla volontà dei Pontefici se si possono ammirare tante ricchezze in quelli che sono chiamati anche i “Musei del Papa”.
D’altra parte, nel colloquio è emerso che l’arte, non è solo genio, bellezza e creatività espressiva, ma anche un mezzo di evangelizzazione. È stato fatto notare che la Chiesa, nel corso dei secoli, ha attribuito un’importanza fondamentale all’arte, soprattutto, in determinati periodi, in cui la pittura era uno strumento per raccontare, spesso a un popolo analfabeta, i misteri della fede e le scene della storia della salvezza.
Sono stati, poi, forniti alcuni dati riguardo alla realtà dei Musei Vaticani: vi sono quasi 800 dipendenti e, se si considerano i collaboratori, si arriva a un migliaio di persone. Con circa sette milioni di visitatori l’anno, i Musei sono una realtà di primaria importanza per lo Stato della Città del Vaticano. Essi coprono buona parte degli edifici all’interno delle mura, con un percorso di sette chilometri.
Durante l’incontro è stato fatto riferimento anche al progetto “Vaticano green” per le riduzioni delle emissioni di gas serra e giungere a zero impatto ambientale. È stato ricordato che è in corso l’allestimento di impianti fotovoltaici come copertura all’atrio di ingresso dei Musei. Questo sforzo, emerso dalla tavola rotonda, si inserisce nell’obiettivo di convertire lo Stato più piccolo del mondo in un ambiente sempre più sostenibile. Non poteva mancare il riferimento al Giubileo 2025, durante il quale è previsto l’arrivo di milioni di pellegrini a Roma. I Musei Vaticani sono, senza dubbio, pronti ad accogliere una parte di queste persone che, nel pellegrinaggio alla Tomba di Pietro, visiteranno il patrimonio artistico esposto, quale complemento all’evangelizzazione e al cammino di conversione.