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Santo del Giorno

Santo del giorno

15 ottobre: Santa Teresa di Gesù, Dottore della Chiesa

Una donna riformatrice di uomini

“Era una femmina inquieta e vagante... insegnava da maestra contro ciò che insegnava San Paolo, comandando che le donne non insegnassero”. È il giudizio del Nunzio Apostolico in Spagna, l’Arcivescovo Filippo Sega, su Teresa di Gesù, al secolo Teresa de Ahumada. Nel definirla una girovaga aveva ragione, perché nel 1577 aveva già fondato 12 monasteri per tutta la Spagna e aveva percorso più di cinquemila chilometri. Tutto ciò con i mezzi dell’epoca, su strade che non si potevano definire tali, con tutti i disagi che comportava trasferirsi da una parte all’altra del regno, specialmente per una donna e ancor di più per una monaca. E pensare che nella sua esistenza arrivò a fondare ben 17 monasteri con pochissimi mezzi economici, problemi di salute, e innumerevoli difficoltà nel trovare case disponibili da adattare a conventi religiosi. La sua colpa originale, per l’epoca, fu di essere donna e, oltretutto, riformatrice della vita consacrata anche maschile.

11 Ottobre: San Giovanni XXIII

Il Papa della pace e del dialogo con tutti

“Con la mano sulla coscienza, che ascoltino il grido angoscioso che, da tutti i punti della Terra, dai bambini innocenti agli anziani, dalle persone alle comunità, sale verso il cielo: pace! Pace! Noi rinnoviamo oggi questa solenne implorazione”. Così San Giovanni XXIII, in un messaggio alla Radio Vaticana, lanciava un appello alla pace ai governanti del mondo, in particolare a quelli di Stati Uniti d’America e Unione Sovietica. Era il 25 ottobre 1962, nel pieno della crisi dei missili a Cuba. Mai dalla conclusione della seconda guerra mondiale si era vicini a un terzo conflitto. Infatti, dal 14 al 29 ottobre, il mondo fu su un baratro nucleare. L’intervento del Papa che, l’11 ottobre aveva aperto il Concilio Vaticano II, ebbe l’effetto di suscitare una forte persuasione sulle coscienze, soprattutto su quelle di John Fitzgerald Kennedy e di Nikita Krusciov (Sergeevič Chruščëv).

9 Ottobre: San John Henry Newman, Oratoriano e Cardinale

ALLA RICERCA DELLA LUCE GENTILE

Gesù, “resta con noi e noi cominceremo a brillare come Tu brilli, a brillare in modo da essere una luce per gli altri” (Meditations on Christian Doctrine, VII,3). Questa celebre frase del Cardinale John Henry Newman racchiude in sintesi il suo pensiero e la sua eredità. Un personaggio scomodo al suo tempo, che suscitò reazioni di vario genere, anche tra i cattolici. Si deve a lui l’apertura ai laici e la loro partecipazione all’evangelizzazione in un’Inghilterra del XIX secolo ancorata alle tradizioni e contraria alle innovazioni. Ma Newman non fu certamente un uomo che si tirò indietro e promosse un laicato intelligente e ben istruito: “Voglio un laicato non arrogante, non precipitoso nei discorsi, non polemico, ma uomini che conoscono la propria religione, che in essa vi entrino, che sappiano bene dove si ergono, che sanno cosa credono e cosa non credono, che conoscono il proprio credo così bene da dare conto di esso, che conoscono così bene la storia da poterlo difendere” (The Present Position of Catholics in England, IX, 390). Coinvolse così i laici nell’insegnamento e nella catechesi, trovando opposizione anche tra il clero.

7 ottobre: Beata Maria Vergine del Rosario

Una corona di rose a compendio del Vangelo

La festa del Rosario venne istituita da San Pio V con il nome di “Santa Maria della Vittoria”, a perenne ricordo della battaglia di Lepanto, svoltasi appunto il 7 ottobre del 1571, nella quale la flotta della Lega Santa sconfisse quella dell’Impero ottomano. I cristiani attribuirono la vittoria alla protezione di Maria, che avevano invocato recitando il Rosario prima della battaglia.

Nelli Ottaviano (Gubbio 1370 ca. - ante 1449), Matrimonio mistico di San Francesco e la Povertà, 1425 circa, tempera e oro su tavola, Musei Vaticani.

4 ottobre: San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia

Dalla ricchezza alla povertà per amore di Cristo

Un giorno, il giovane Francesco era a cavallo per la campagna nei dintorni di Assisi, quando incrociò un lebbroso sul suo cammino. Normalmente, aveva un terrore non indifferente verso i lebbrosi, non si avvicinava alle loro case e si rifiutava di guardarli. Se ne incontrava uno per strada, girava la testa dall’altra parte e si chiudeva il naso con le dita per non sentire il cattivo odore che emanavano. Ma quel giorno, non fu uno qualsiasi. Scese da cavallo e diede al lebbroso una moneta d'argento baciandogli la mano. Poi, proseguì il suo cammino. Pochi giorni dopo, con in tasca del denaro, andò a visitare i lebbrosi dell’ospizio. Li riunì e iniziò a distribuire elemosine, baciando a ognuno la mano. Aveva vinto se stesso, e da quel momento non ebbe più timore dei lebbrosi e li servì umilmente.

Melozzo degli Ambrosi, detto Melozzo da Forlì, (Forlì 1438 - 1494), Un angelo che suona il liuto, 1480 circa, frammento di affresco staccato, Musei Vaticani.

2 ottobre: Santi Angeli Custodi

Messaggeri al servizio di Dio

Nella Bibbia la presenza degli angeli è costante e attraversa la storia della salvezza. Molti episodi fanno riferimento alla loro azione e al loro ruolo di strumenti e messaggeri di Dio. Basti ricordare, nell’Antico Testamento, la lotta di Giacobbe con l’angelo, dal quale riceve il nome di Israele (Gen 32, 25-29), e la scala, da lui sognata, che da terra toccando il Cielo, veniva discesa e salita da schiere di angeli (Gen 28, 12). Ma anche l’angelo che incontra la schiava Agar e le annuncia la nascita d’Ismaele (Gen 16, 7ss); oppure l’angelo che precede il popolo d’Israele nel suo peregrinare nel deserto (Es 14, 19). E ancora i due angeli che condussero Lot e la sua famiglia fuori da Sodoma (Gen 19, 1ss), o l’intervento dell’angelo che ferma la mano di Abramo che sta per sacrificare il figlio Isacco (Gen 22, 11-13). O, ancora, Daniele, che fu salvato dalle fiamme della fornace da un angelo (Dn 3, 49), o l’angelo che porta il cibo al profeta Elia nel deserto (1Re 19,5-10).

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