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22 settembre: San Maurizio e compagni martiri

Una legione di militi fedeli a Cristo

 Il più antico racconto del martirio di San Maurizio e dei suoi compagni, appartenenti alla Legione Tebana, risale al 450-455 d.C. ed è stato scritto dal Vescovo Eucherio di Lione. Eucherio dice di aver appreso i fatti da Isacco, Vescovo di Ginevra, che a sua volta li aveva sentiti da Teodoro, Vescovo di Octodurum, vissuto nel IV secolo.

Teodoro scoprì i corpi dei martiri e li fece trasferire in una Basilica fatta costruire ad Agauno, che oggi si chiama Saint-Maurice, nel cantone Vallese (in Svizzera). Secondo il racconto, Maurizio era un ufficiale della Legione Tebana, un reparto militare formato da soldati egiziani e trasferito in Gallia dall’imperatore Massimiano Erculeo per perseguitare i cristiani.

La tradizione colloca la sua nascita intorno al 250 d.C. da una famiglia pagana. Il suo nome, Maurizio, significava “Cavaliere africano”. Grazie al suo coraggio e alle sue capacità, fu nominato comandante della Legione Tebana, un’unità militare formata da soldati egiziani cristiani, stanziata a Tebe, in Egitto, e incaricata di difendere i confini dell’Impero Romano.

All’inizio del IV secolo (primi anni del 300), l’imperatore Massimiano ordinò che la Legione fosse trasferita sulle Alpi. Il suo compito era quello di respingere gli attacchi dei Marcomanni e di combattere le popolazioni del Vallese, in Svizzera, perché si erano convertite al cristianesimo.

La tradizione dice che tutti i soldati della legione si rifiutarono di combattere contro altri cristiani. In una versione più tarda, ma considerata più credibile, si racconta che si opposero a un sacrificio pagano durante una spedizione contro i Bagaudi (popolazioni ribelli della Gallia).

L’imperatore ordinò allora di punire uno ogni dieci (la cosiddetta “decimazione”) e poi di decapitare anche i superstiti, ma nessuno rinnegò la propria fede. Dopo una seconda decimazione, i comandanti Maurizio, Essuperio e Candido incoraggiarono i loro soldati a restare fedeli. Alla fine, tutta la legione fu giustiziata. Il martirio sarebbe avvenuto nel 286.

Nel 380, sotto il Vescovo Teodoro, fu scoperto un antico cimitero romano che si pensò fosse quello dei martiri, e le loro ossa furono traslate nella basilica di Agauno. Nei secoli successivi furono costruite varie chiese e abbazie sul luogo. L’attuale chiesa risale al XVII secolo, segno di un culto sempre vivo.

A San Maurizio sono stati dedicati diversi ordini cavallereschi, come quello dei Santi Maurizio e Lazzaro, fondato da Amedeo di Savoia nel 1434. La croce del suo gonfalone è presente anche nella bandiera della Svizzera. Il 19 luglio 1941, Pio XII lo ha proclamato Patrono del Corpo degli Alpini.

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